Pescara. Sulle sorti dell’azienda comprensoriale acquedottistica (Aca) di Pescara, la Filctem-Cgil invita al confronto a 360 gradi su tutti i temi in questione, dalla nomina del nuovo amministratore delegato, che dovrà avvenire “solo dopo aver individuato le priorità dell’azienda”, alla reale necessità di un nuovo depuratore e fino ad una riflessione sulle potenzialità della fitodepurazione.
Il punto della situazione, alla vigilia dell’assemblea dei sindaci, è stato fatto nel corso di una conferenza stampa, presenti il segretario provinciale del sindacato, Domenico Ronca, il responsabile rsu Aca, Mario Amelii, e il responsabile del comitato iscritti alla Cgil, Arturo Fragassi.
“Sarebbe utile – ha detto Ronca – un confronto di merito sulle questioni relative ad Aca, azienda pubblica che gestisce un bene essenziale. Da due anni chiediamo un confronto che abbia al centro alcune priorità: l’azienda deve diventare efficiente, efficace e moderna; necessità di un criterio etico; risoluzione del problema della dispersione idrica, vera emergenza; una pianta organica che metta i lavoratori laddove servono; ottimizzazione dei costi; reinternalizzazione dei lavori esternalizzati; piano industriale degno di tale nome; riduzione delle tariffe”.
“C’è poi la grande partita della depurazione, vero ‘casus belli’ – ha aggiunto il segretario – in gioco ci sono tante risorse e questo comporta dei rischi. E’ sicuro che serva un nuovo depuratore a Pescara o è possibile utilizzare al meglio gli impianti esistenti? Su questi temi chiediamo un confronto. La logica dello sviluppo deve essere sostenibile, intelligente ed inclusiva”.
“Una riflessione – ha concluso Ronca – va avviata anche sulle potenzialità della fitodepurazione, che consentirebbe di risolvere i problemi spendendo meno”.