Ora legale, stanotte il cambio, in 7 mesi risparmiati 89 milioni di euro

Questa notte ci sarà il cambio dell’ora, tutti a spostare le lancette di un’ora indietro, con la possibilità di riposare di più ed in termini di costi l’Italia ha risparmiato 89 milioni di euro.

Durante i sette mesi in cui è stata in vigore l’ora solare l’Italia ha risparmiato 552,3 milioni di kilowattora, un valore altissimo in euro, i dati sono stati annunciati da Terna, che annuncia che i mesi più fruttuosi per il risparmio si sono rivelati aprile e ottobre.

L’ora legale nacque come strumento per risparmiare energia: ad avere l’idea fu Benjamin Franklin nel ‘700, ma fu solo nel 1916 che la Camera dei Comuni della Gran Bretagna la approvò. Anche in Italia l’ora legale scattò nel 1916, dal 3 giugno al 30 settembre: negli anni successivi, e fino al 1920, l’inizio fu anticipato a marzo. Sospesa nel 1920, tornò in auge nel 1940 e negli anni del periodo bellico, e rimase in vigore fino al 1948, anno in cui venne nuovamente abolita. L’adozione definitiva risale al 1966, in concomitanza con la crisi energetica. Per i primi tredici anni venne stabilito che l’ora legale dovesse rimanere in vigore da fine maggio a fine settembre: dal 1981 al 1995, invece, si stabilì di estenderla dall’ultima domenica di marzo all’ultima di ottobre. Il regime attuale, infine, è partito nel 1996, quando il periodo fu prolungato fino alla fine di ottobre.

Codacons, eliminare l’ora solare, fa male alla salute e all’economia – “Eliminare l’ora solare e far valere quella legale tutto l’anno”, perché “crea danni alla salute” e “si manterrebbero i vantaggi economici”. E’ la proposta del Codacons alla vigilia della notte in cui si metterà l’orologio indietro di un’ora, rilevando gli esiti di un proprio sondaggio: “l’80% degli italiani è stufo dei cambi orari”. “Secondo alcuni studiosi americani – spiega Francesco Tanasi, presidente nazionale dell’associazione di consumatori – lo sfasamento di un’ora determina, in un bambino su due, disturbi del sonno. E risintonizzare i ritmi biologici provoca un disagio per l’organismo, anche negli individui adulti”.

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