Controguerra. Domenica 8 agosto, alle ore 21, in collegamento streaming dalla pagina Facebook Bellavita Controguerra, si terrà la tavola rotonda dal titolo “Trebbiano d’annata”, organizzata da Fondazione Italiana Sommelier Abruzzo Adriatico con il patrocinio del Comune, Assessorato alla Cultura e Città del Vino.
L’iniziativa, ideata dal Vicesindaco Fabrizio Di Bonaventura, sarà moderata da Paolo Lauciani, giornalista Bibenda e docente della Fondazione Italiana Sommelier.
“La tavola rotonda – dichiara Fabrizio Di Bonaventura – polarizzerà l’attenzione sul vitigno Trebbiano d’Abruzzo coinvolgendo sei aziende abruzzesi: Camillo Montori, De Angelis Corvi, Emidio Pepe, Tenuta Terraviva, Torre dei Beati e Valle Reale. Sarà interessante conoscere le loro esperienze approfondendo alcuni aspetti della vitivinicoltura praticata nei rispettivi territori con particolare riferimento al vitigno. I vignaioli proporranno una serie di referenze di Trebbiano d’Abruzzo di propria produzione, per le quali il sommelier Paolo Lauciani nel corso dell’intervista effettuerà la degustazione”.
La Tavola rotonda sarà preceduta dai saluti del Sindaco di Controguerra Franco Carletta e del Presidente di Fondazione Italiana Sommelier Abruzzo Adriatico Daniele Erasmi.
“Dopo il successo della IV Edizione di Vignaioli di Professione tenutasi lo scorso febbraio – aggiunge il Vicesindaco Di Bonaventura – Controguerra si accinge ad ospitare un’ulteriore ed importantissimo evento alla presenza di un gruppo di produttori che con i loro eccellenti vini, nel dare un importante impulso di crescita di settore, contribuiscono altresì a far conoscere la bellezza dei loro territori, ciascuno peculiare in relazione alla qualità del terreno, al clima, all’esposizione del vigneto, alla tradizione. Ne deriva ciò che viene comunemente definito terroir ma, soprattutto, la dimensione poliedrica del vino, la sua duplice appartenenza all’emisfero naturale e culturale. Per cui in un bicchiere di vino accanto alle componenti organolettiche troviamo il paesaggio, l’arte, la storia, le tradizioni, la poesia, la cucina e persino l’economia locale da cui quel vino prende vita”.
“Il Trebbiano d’Abruzzo, – fa eco Paolo Lauciani – soprattutto quando è impostato sul vitigno omonimo e non “diluito“ con l’assai meno nobile Trebbiano Toscano, è diventato un protagonista dell’enologia italiana. Un tempo il vino Trebbiano d’Abruzzo era considerato una sorta di Cenerentola enologica. Oggi firma alcune perle di valore assoluto, italiano e mondiale”.