L’ampia documentazione fotografica raccolta nel primo volo di ricognizione dell’autunno scorso (oltre 1900 scatti complessivi) riguarda le aree più sensibili del cratere aquilano: tutto il corso dell’Aterno, il centro storico aquilano con i cantieri della ricostruzione, le aree archeologiche di Amiternum, Forcona, Peltuinum e Fossa, i tracciati dei Regi Tratturi e gli ambiti più pregiati del Parco nazionali del Gran Sasso e Monti della Laga e del Parco regionale Sirente-Velino, con una particolare attenzione alle aree colpite dal sisma 2016-2017, tra Campotosto, Montereale e Capitignano.
Quello del cratere sismico 2009 è un territorio di grande valenza ambientale e paesistica sottoposto per la sua maggior parte a tutela, con estese e importanti aree di interesse archeologico, ed è oggi investito da un processo di ricostruzione/trasformazione che necessita della massima attenzione.
“Il materiale sarà prezioso per la conoscenza e la documentazione del patrimonio culturale e paesaggistico diffuso, e consentirà anche di attivare le opportune azioni di controllo e contrasto all’illegalità.” afferma la Soprintendente Alessandra Vittorini “La collaborazione con il Nucleo Carabinieri TPC di Ancona è proficua e costante, in attesa della costituzione di un nuovo Nucleo aquilano, come già annunciato dalla stampa”.