Si è concluso, nella mattinata di oggi, il Congresso nazionale della Società Italiana di Architettura e Ingegneria per la Sanità (S.I.A.I.S.) che, anche con il contributo della ASL di Teramo, ha condotto per tre intere giornate seminari, workshop e altri importanti appuntamenti.
Lo scopo era quello di fare il punto sullo stato dell’arte delle grandi trasformazioni che stanno interessando il settore sanitario, in particolare sull’organizzazione funzionale ed efficiente delle strutture ospedaliere che, impiegando sempre maggiori tecnologie e complessi flussi operativi, sono diventate degli edifici tra i più articolati da gestire.
Nuove regole sulle normative anti incendio, nuove regole sui parametri di sicurezza antisismica, necessità di integrare norme e vincoli tecnologici con l’esigenza di rendere gli ospedali “umanizzati” e a misura dell’utente, rendono la progettazione dell’organizzazione ospedaliera particolarmente complessa e bisognosa di professionisti competenti e aggiornati.
I tre giorni di Congresso hanno toccato tutti i temi fondamentali per l’organizzazione e gestione delle strutture sanitarie, partendo dalla prevenzione degli incendi, passando dall’evoluzione dei modelli architettonici per l’ospedale del futuro e ancora dalla protezione sismica di edifici strategici come gli ospedali, fino ad arrivare agli adempimenti amministrativi previsti dal Codice degli Appalti.
I relatori e i moderatori che si sono avvicendati nelle varie sessioni del Congresso, provenienti da tutta Italia, hanno formato un parterre di professionisti architetti, ingegneri, avvocati, economisti e medici, tra i quali, numerosi dipendenti della ASL di Teramo.
Roberto Fagnano, Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria teramana, commenta: “Sono molto soddisfatto che un appuntamento nazionale così importante si sia svolto a Teramo, soprattutto perché ha rappresentato un’occasione di formazione unica per i nostri operatori che devono necessariamente avere una cultura approfondita su quello che è il processo sanitario attuale e, soprattutto, saper immaginare quello futuro”.