Chiamatelo perfezionismo, precisione per i dettagli o cos’altro, fatto sta che Steven Spielberg non adora granché uno dei suoi film che invece il pubblico ama.
Steven Spielberg è tra i nomi che chiunque conosce anche se non è un appassionato di cinema. Un po’ come avviene con Maradona nel calcio o con Picasso per l’arte. Esistono certe figure che finiscono con il diventare talmente iconiche da sfondare ogni barriera. Questo consente loro di potere raggiungere chiunque e dovunque. E grazie al suo lavoro pregevolissimo, Steven Spielberg è uno di questi. Il suo nome e quanto fatto in tanti anni di carriera verranno ricordati per sempre.
Classe 1946, Steven Spielberg non è solo un regista. Lui è anche produttore cinematografico e televisivo oltre che sceneggiatore. Ha anche co-fondato la celebre compagnia Dreamworks. Originario di Cincinnati, in Ohio, da una famiglia ebrea di origini tedesche da parte di entrambi i genitori, Spielberg è tra i cineasti più influenti di tutta la storia del cinema.
A lui dobbiamo capolavori quali “Schindler’s List”, con cui vinse due Premi Oscar, e “Salvate il soldato Ryan”, che pure gli valse il massimo riconoscimento alla regia. Di film indimenticabili e di premi ricevuti non se ne contano. Le pellicole da lui dirette più note sono “Lo squalo”, “Incontri ravvicinati del terzo tipo”, E.T. l’extraterrestre”, “Ai confini della realtà”.
E poi “Indiana Jones e il tempio maledetto”, “Indiana Jones e l’ultima crociata”, “Hook – Capitan Uncino”, “Jurassik Park”, “A.I.- Intelligenza artificiale” e “Minority Report”. Ma questa è soltanto una minima parte dei lavori svolti dirigendo la cinepresa. Però pure un mostro sacro come lui ha i suoi scheletri nell’armadio, per quanto difficile possa sembrare.
Lo stesso Steven Spielberg ha ammesso di detestare uno dei suoi film più celebri. Ma che è anche tra le pellicole cinematografiche più amate mai create dal regista. Viene quasi da non crederci nell’apprendere il titolo di questa opera.
Qual è il miglior film di Steven Spielberg? Ed il peggiore?
Se “Schindler’s List” rappresenta l’opera migliore di Steven Spielberg all’unanimità, da parte sia di pubblico che critica specializzata (ma quest’ultima solo a distanza di decenni) c’è un altro titolo indicato dal regista stesso come “il mio peggiore”. Ed è un film celebre, bellissimo ed amatissimo da generazioni. Risale al 1991 e nel cast erano inclusi il leggendario Robin Williams, Dustin Hoffman ed una giovanissima Julia Roberts. Ma anche Gwyneth Paltrow (della quale Spielberg è il padrino), Glenn Close, Bob Hoskins e Maggie Smith, che è purtroppo scomparsa da qualche giorno.
Il film in questione è “Hook – Capitan Uncino”, che rappresenta una sorta di seguito del disneyano film d’animazione “Le avventure di Peter Pan” del 1953. Chiunque lo ha visto almeno una volta e lo ha amato. È denso di momenti esilaranti, dolci, commoventi, ed è un viaggio tra i sogni e l’importanza del conservare la propria anima di bambino, anche quando si è adulti da tanto tempo. Eppure a Spielberg “Hook” non è mai piaciuto particolarmente.
Lo ammise lui stesso nel corso di una intervista rilasciata tempo fa. A margine della rassegna “Kermode & Mayo Film Review” nel 2012, Spielberg parlò di “Hook – Capitan Uncino” come di uno dei momenti peggiori della sua carriera da regista. E che avrebbe voluto rivederlo, prima o poi, nel tentativo di farselo piacere.
Successivamente, nel 2018, il buon Steven ha descritto questa pellicola cinematografica come di un passaggio in cui avvertì di non sentire fiducia nella sceneggiatura. In particolare non gli piaceva la parte centrale del film, e questa cosa gli trasmise non poca insicurezza. La cosa è rappresentata anche da come cambiava il set.
Più esso era grande e colorato e più questi elementi servivano per nascondere i dubbi del regista. Chissà intanto se Spielberg ha avuto modo di rivedere “Hook – Capitan Uncino” nel corso di questi anni, così da apprezzarlo come merita.