Prime Video continua la sua ascesa nelle preferenze di Home Video ed il merito è anche di film intensi e di qualità come Civil War: ecco quattro curiosità sul titolo del momento.
La caduta della democrazia negli Stati Uniti è un tema ricorrente nella cinematografia di Hollywood e rappresenta i timori di una società profondamente spaccata da questioni ideologiche intestine che ne corso dei decenni si sono acuite invece che giungere ad una più auspicabile risoluzione.
Nei decenni questo timore è stato rappresentato cinematograficamente in varie distopie, tutte costruite attorno ad un fenomeno apocalittico scatenante come una pandemia che da vita ad un’invasione zombie, guerre dei mondi con popolazioni aliene, rivoluzioni guidate dalle intelligenze artificiali e dagli androidi, persino da crisi dovute alla fine del petrolio e dagli effetti dei cambiamenti climatici.
Civil War, film del 2024 diretto da Alex Garland (regista tra gli altri di The Beach, 28 Settimane dopo ed Ex Machina), si accoda a questo filone apocalittico, ma in questo caso la causa del collasso della società americana non è da attribuire ad agenti esterni difficili da controllare, bensì proprio a quella divisione di cui si parlava.
Ci troviamo dunque di fronte ad una pellicola che fa una aspra critica sociale, in cui tutte le contraddizioni di questo Paese sono sfociate in una guerra intestina che ha dilaniato la società, portando l’America all’autodistruzione. Un tema talmente sentito da aver permesso al film di arrivare in cima alle preferenze del pubblico in tutte le parti del mondo.
Civil War, quattro curiosità incredibili sulla pellicola del momento
La prima curiosità che riguarda questo film è che potrebbe essere il canto del cigno di Alex Garland. Il regista specializzato in film di fantascienza e in distopie ha dato anima e corpo per questo progetto e ottenuto forse il punto più alto della sua carriera realizzando quella pellicola che mette d’accordo tutti, quella in grado di diventare un masterpiece.
Il successo di pubblico spinge a pensare che Garland possa essere spronato a creare altri film, ma a quanto pare il regista è stanco del duro lavoro che c’è dietro la direzione di un film ed ha bisogno di un periodo di stacco che gli consenta di rifiatare e di raccogliere le idee per un film che possa avere la stessa presa. In questo periodo sabatico, Garland potrebbe dedicarsi solamente alla sceneggiatura e non è detto che tornerà mai dietro una cinepresa.
La seconda curiosità riguarda la storia delle due fotoreporter. Sebbene si tratti di un film distopico, dunque riguardante una realtà alternativa alla nostra e ambientata in un futuro (in questo caso non troppo lontano), la trama è ispirata da una storia vera. Ad ispirare la figura delle due reporter è stato il lavoro svolto dal fotoreporter Lee Miller che durante la Seconda guerra mondiale ha seguito le truppe durante lo sbarco in Normandia ed ha fotografato le donne europee per testimoniare gli effetti della guerra sulle loro vite.
La terza curiosità riguarda le attrici protagoniste, sia Kirsten Dunst che Cailee Spaeny hanno seguito un corso di fotografia giornalistica prima di prendere parte al film in modo tale da conoscere i segreti e le tecniche della professione e risultare più credibili. Infine il regista ha lasciato che la stessa Spaeny impostasse la fotografia per la scena finale.