Teramo. Il progetto europeo Rete Tramontana III sul patrimonio immateriale delle comunità rurali e montane, realizzato in collaborazione con l’Università di Teramo, è tra i vincitori dell’edizione 2020 dei Premi del Patrimonio Europeo/Premio Europa Nostra, il più prestigioso riconoscimento europeo nel campo della conservazione del patrimonio culturale, che è stato assegnato a 21 progetti selezionati da giurie di esperti di tutta Europa che hanno valutato candidature provenienti da 30 Paesi europei.
La Giuria ha premiato Rete Tramontana III (www.re-tramontana.org), nella categoria Ricerca con la seguente motivazione: «Questo progetto promuove un’idea dell’identità europea, e in particolare del patrimonio montano, che è comune in tutta Europa. È un eccellente esempio di cooperazione internazionale tra ricercatori con esperienza in diversi ambiti di studio. La metodologia utilizzata è replicabile in tutta Europa e ha il potenziale per essere applicata in tutto il continente».
Rete Tramontana III è uno studio per la salvaguardia e rivitalizzazione del patrimonio immateriale delle comunità rurali e montane in Europa attraverso la sua documentazione e diffusione. La rete ha condotto oltre 1.200 indagini sul campo in prospettiva multidisciplinare: sociolinguistica, antropologica, etnomusicologica e creativa. Sono state raccolte documentazioni fotografiche, sonore e audiovisive fruibili online. Oltre alle attività di ricerca e di pubblicazione, sono stati organizzati seminari, percorsi didattici, mostre multimediali e proiezioni video in collaborazione con numerose istituzioni, università, scuole, fondazioni, biblioteche e musei.
Le associazioni hanno operato in Italia Centrale e in particolare in Abruzzo, a stretto contatto con le comunità rurali di montagna del Gran Sasso e della Maiella. Nel corso del prossimo anno accademico all’Università di Teramo sarà organizzata una presentazione globale del progetto in collegamento con gli altri partner e con gli altri due progetti italiani vincitori del Premio: Basilica di Santa Maria di Collemaggio e Turin Papyrus Online Platform (TPOP) del Museo Egizio di Torino.