Pescara, presentato il libro di Massimo Galante ‘Il rifugista’: parte del ricavato andrà all’Agbe VIDEO

Pescara. Nella cornice della galleria “Spazio Bianco”, situata in viale Regina Margherita a Pescara, si è svolta la presentazione del libro di Massimo Galante “Il rifugista”, metà del ricavato andrà in beneficenza all’Agbe OdV di Pescara. Oltre all’autore del volume sono intervenuti il critico letterario Massimo Pasqualone ed il vicepresidente dell’Agbe Giovanbattista Colangelo, intrattenimento musicale del Maestro Gennaro Fioccola, letture della consigliera comunale Zaira Zamparelli. Il libro è acquistabile contattando il numero 342 009 4722.

“Siamo lieti e siamo anche fortunati ad avere degli amici costantemente al nostro fianco – ha affermato il vicepresidente dell’Agbe Giovanbattista Colangelo – questa occasione ci permetterà con il sostegno di Massimo Galante, che è l’autore del libro, e di chi lo acquisterà, dei tanti che saranno nostri vicini, di sostenerci nella realizzazione completa di un’ulteriore casa con cinque micro appartamenti da destinare gratuitamente alle famiglie in cura nel reparto di Oncoematologia Pediatrica di Pescara. L’Agbe è composta interamente da genitori i cui figli hanno queste problematiche. Quindi la realizzazione di questi ulteriori appartamenti porterà giovamento durante il periodo terapico dei nostri bimbi. Il professor Pasqualone qualche giorno fa ha detto che Massimo Galanto e chiunque realizzi un’opera letteraria, la fa anche un po’ per sé stessi. In realtà Massimo Galante e gli altri amici nel tempo sono riusciti a trasformare le parole in dono, quindi quale cosa più bella di questa. La cultura in questo senso diventa elemento fondamentale nel sostegno e nell’elemento di prossimità, sostenere il prossimo è colui che sta normalmente vicino e raramente a migliaia di chilometri. Quindi questa è un’attenzione particolare anche da parte dell’autore nell’essere attento a ciò che avviene nel territorio”.

“Io e lo scrittore siamo amici sin dalla nascita – ha ricordato la consigliera comunale, nell’occasione nei panni di lettrice, Zaira Zamparelli – siamo cresciuti nello stesso palazzo, quindi sono onorata di leggere alcuni brani del suo libro. Credo che sia importante per il nostro territorio mettere in evidenza anche gli autori locali ed è bellissimo ed anche importante promuovere queste iniziative culturali nella nostra città. Quindi ringrazio Massimo per l’invito, sono felice ed onorata di poter leggere il suo libro. È il secondo libro che l’autore scrive ed ogni volta c’è il legame con un’iniziativa sociale, credo che sia importantissimo e che la lettura oggi per i ragazzi sia importante e che si debbano riavvicinate alla lettura, alla cultura perché sono elementi che danno una grandissima libertà. Quindi grazie ad autori come lui che legano ogni loro opera ad un’iniziativa sociale”.

Il libro. Massimiliano, trentino d’adozione, è un geologo appassionato di montagne da poco andato in pensione. Separato e con un figlio che vive in Spagna da diversi anni, è rimasto praticamente solo e deve rifarsi una vita. Porta con sé però un grave dolore: due anni prima un incidente sulla neve gli ha portato via Elena, la sua compagna, l’amore della sua vita. Da allora sembra che per lui non ci sia più alcuna felicità ed è arrivato a fuggire dai monti, e si è chiuso definitivamente in se stesso. La lettura di un libro tuttavia gli ridona la voglia di ricominciare, rispolverando un progetto che aveva in mente di realizzare proprio con Elena: prendere in gestione un rifugio in montagna. Massimiliano si trasferisce quindi in Abruzzo, sua regione natale, per diventare gestore di una piccola baita nel cuore della Majella. Un rifugio con vista mare, di cui anche la sua compagna era innamorata! Da lì prende avvio una nuova vita per lui, una vita da rifugista. Così fra tramonti e bufere, camminate e sciate, con l’alternarsi delle stagioni nel lento scorrere del tempo, Massimiliano riscopre sé stesso. Ma dopo varie vicissitudini e grandi cambiamenti, un evento stravolgerà tutta la sua vita.

“Il ricavato va in beneficenza, all’Agbe – ha rimarcato il critico letterario, Massimo Pasqualone – un libro molto bello, così come il progetto, io l’ho voluto sponsorizzare perché si tratta di un libro che dà il cuore, l’anima ed il coraggio ad un’associazione che ha bisogno di un nostro sostegno, delle nostre emozioni e del nostro aiuto. Siamo al centro di Pescara, allo Spazio Bianco, ringrazio l’arcitetto Gisella Bianco per aver accolto il mio invito per questa manifestazione, ringrazio l’amministrazione comunale, tutto il pubblico presente e soprattutto Massimo Galante, un grande scrittore, ma un grandissimo cuore. Cultura e sociale è un connubio che deve funzionare, noi ci aspettiamo tanto dai poeti, dagli scrittori, dai musicisti per le attività di sostegno alle associazioni che sono in grande difficoltà, non solo economica, in questo periodo”.

“È un terzo libro – ha sottolineato l’autore Massimo Galante – nato anche questo in cammino ed è ambientato tra le nostre montagne d’Abruzzo. L’iniziativa ha anche uno scopo benefico, amo scrivere, per me è terapeutico, scrivo per passione, mi emoziona, mi diverte, mi fa piangere, mi fa ridere. L’obiettivo principale è di trasmettere alle persone le stesse emozioni, quando scrivo un libro abbino sempre la vendita a della beneficenza. Sono molto contento di questo, ogni volta cambio ente: c’è stata una Casa Famiglia a San Gregorio a L’Aquila, c’è stato il Ceis di Pescara e adesso l’Agbe. L’idea è quella di far innamorare le persone non solo della letteratura, delle storie, ma anche degli ambienti, io descrivo sempre in questo caso l’Abruzzo, quindi le nostre terre ed i nostri posti magnifici. Poi abbino la cultura al sociale, cercando di fare del bene, si può fare del bene leggendo, si spera quindi di invogliare le persone a leggere. Sul mio libro sto avendo recensioni di tante persone dai 10 agli 80 anni, uomini e donne, italiani e stranieri. In questo periodo in Abruzzo c’è una signora australiana che ha finito di leggere il libro e mi ha fatto i complimenti, la sua amica è finalndese, lo ha già letto e mi ha detto che quando viene in Abruzzo vuole vedere questi posti. Quindi c’è questa combinazione tra cultura, posti, beneficenza che a me piace mettere insieme. La passione per la scrittura ce l’ho da sempre, sposo la teoria di Antoine de Saint-Exupéry, bisogna vivere per poter scrivere, quindi sono convinto che vivendo viene poi voglia di condividere e questo è quello che voglio fare”.

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