Manzo è morto nella notte a 72 anni, a causa della malattia di cui soffriva da tempo e che lo aveva costretto da qualche tempo al ricovero in una clinica.
L’intera Pescara dell’arte e della cultura lo piange, per la sua opera (prima galleria inaugurata nel ’67) e per l’impegno profuso per sensibilizzare la vena artistica di una città non sempre avvezza.
Tra questi anche l’Arci, che in una nota afferma: “A Cesare Manzo va il merito di aver ridisegnato la mappa nella quale la comunità culturale pescarese ed abruzzese tutta oggi si muove. Le sedici edizioni di Fuori Uso tracciarono un immaginario percorso tra i luoghi abbandonati dalla produzione – l’Ex Gaslini, l’ex FEA, l’ex Tribunale, l’ex COFA, l’ex Clinica Baiocchi, l’ex Aurum a Pescara e l’ex colonia marina Stella Maris a Montesilvano – per farne luoghi di socialità e produzione culturale a servizio dell’intera comunità, stimolando il mondo politico ed associativo dell’area metropolitana pescarese sul tema del recupero sociale degli spazi urbani”.