Ortona. Sarà una seconda edizione ricca di novità, ma Artinvita, il Festival Internazionale degli Abruzzi tenuto a battesimo dall’attrice Juliette Binoche, tiene proprio il suo valore fondante: portare l’arte internazionale in tutte le sue forme nei luoghi della gente per coinvolgerla anche al di là dell’evento artistico e vivere anche la lavorazione degli eventi grazie alle numerose residenze d’artista che il festival ospiterà dal 26 aprile al 12 maggio per la realizzazione di più di dieci eventi. Il Festival e il suo nuovo programma sono stati presentati questa mattina presso il Teatro F.P. Tosti di Ortona.
“L’intenzione con cui ho iniziato quest’avventura è scaturita dalla volontà di aprire una porta sull’arte accessibile a tutti senza abbassarne la qualità: l’arte è alla base dell’umano, è ciò che ci resta dopo secoli”. Sintetizza così la nascita di Artinvita Amahi Camilla Saraceni, regista, drammaturga e attrice italo francese nonché direttrice artistica e ideatrice del Festival Internazionale che da quest’anno avvia la partnership con il Comune di Ortona con l’obiettivo, nel tempo, di fare di questo festival internazionale una realtà che coinvolga tutto il territorio.
“La cultura – ha sottolineato il sindaco di Ortona Leo Castiglione – è un volano di promozione per il territorio. Dobbiamo essere bravi nel fare squadra: è l’unico modo per mettere insieme le risorse economiche e umane. Questo è l’inizio – ha aggiunto sottolineando la partnership nata con Artinvita – di un cammino molto lungo”.
Il sindaco di Orsogna Fabrizio Montepara, ha auspicato “che tanti Comuni ne entrino a far parte così che questo diventi il Festival dell’Asse del Marrucino al pari del Festival di Avignone. Cultura – ha aggiunto – vuol dire investire nel sociale e dunque nella comunità. Un bravo amministratore è quello che sa recepire le istanze della società e questo festival parte dalla società”.
Esigenza raccolta con entusiasmo anche dal sindaco di Crecchio Nicolinio Di Paolo: “riuscire a portare nel nostro castello e nel nostro borgo medievale un festival internazionale – ha detto – è un modo per veicolare il turismo nei nostri paesi e goderne allo stesso tempo”.
Danza, cinema, teatro, musica, arti visive, e tante altre forme d’espressione dunque, che invaderanno letteralmente Orsogna, Crecchio ed Ortona, con l’obiettivo di portare bellezza, ma anche di incentivare la destagionalizzazione del turismo tra la Majella e il Mare Adriatico attraverso un’offerta culturale che scavalchi i confini nazionali. Il Festival è nato infatti dalla collaborazione tra Francia e Italia e i suoi partner, quest’anno, sono aumentati. Oltre all’Associazione Insensi guidata dal direttore artistico Marco Cicolini e il Théâtre de Léthé à Paris – Collectif 2 plus che ha in Amahì Camilla Saraceni la sua guida che è l’anima dell’evento abruzzese, quest’anno il Festival vedrà anche la collaborazione di Artimpulse , una Ong Albanese che ha sede a Tirana nata nel 2014 con lo scopo di operare nel campo delle arti e della cultura e l’associazione Ulupuds grazie alla partecipazione dell’artista serba Mirjana Panovski. Un primo importante passo per far sì che il Festival, negli anni, si snodi lungo tutto il territorio abruzzese coinvolgendo sempre più giovani artisti nazionali e internazionali e un numero sempre maggiore di pubblico proveniente anche dal resto d’Europa.
E’ così sintetizzabile allora il Festival Artinvita: farne un progetto internazionale multiculturale e trasversale; avvicinare l’arte alla vita, creare ponti tra le culture partendo dai più giovani valorizzando tutto il territorio. Ecco perché il Festival già dall’anno scorso ha deciso di coinvolgere le scuole ospitandole alle prove degli spettacoli e facendo incontrare gli artisti con gli studenti che da quest’anno costituiranno anche la giuria del nuovo Premio di Cortometraggi Balcanici.
Alla conferenza stampa hanno partecipato anche gli attori di caratura internazionale Luigi Di Fiore e Vittoria Scognamiglio che saranno tra i protagonisti del cartellone di Atinvita che hanno voluto sottolineare il valore del nostro territorio, del piacere di esserci, e dell’importanza di quel ritorno che la cultura è in grado di portare: far sì che i giovani possano lavorare e dare un valore aggiunto alle loro realtà e il ritorno sociale ed economico che iniziative come queste sono in grado di portare.
L’incontro si è chiuso con una nota musicale sulle note della chitarra del compositore Laurent Petitgand.