L’opera sarà visibile on-demand su Sky Primafila, Amazon Prime Video, Chili, The Film Club, Rakuten, Google Play e Apple Tv.
Un mese ricco di soddisfazioni per il regista che debutterà in anteprima assoluta il 21 aprile, anche, con il film “Reverse”, un film denso di colpi di scena e suspence.
“La Danza Nera”, fin da subito ha conquistato un grande successo di pubblico e critica: 38 i premi finora ottenuti presso 34 festival dove il film è stato presentato in concorso. Dal 14 aprile, anche, per gli spettatori sarà possibile godere di una storia adrenalinica e coinvolgente.
Il lungometraggio a tinte noir e dal sapore cosmopolita, distribuito da Minerva Pictures, è una coproduzione internazionale Italia-Canada, prodotto da Stemo Production, Evoque Art House e Odflix.
Ambientato tra l’Abruzzo (regione di provenienza di Capece), il Lazio, le Marche e la Puglia, l’opera racconta una storia fortemente avvincente, ricca di colpi di scena e salti temporali, con protagonisti un politico e una ballerina. Nel film ci sono anche delle sequenze girate durante la Focara di Novoli, il secondo evento salentino più importante dopo la notte della Taranta.
Il divario generazionale tra i due, un sindaco benvoluto dai suoi concittadini e una fanciulla delusa e controcorrente, dà vita a una narrazione violenta ed emozionale, in grado di rimarcare il genere political thriller in voga negli anni ’70, grazie alle opere di Petri, Germi e Pier Paolo Pasolini, registi a cui il film è dedicato.
“La Danza Nera è l’ultimo tassello della “trilogia della riflessione”, un ciclo di film che comprendeva anche La Scultura e SFashion. Qui faccio un viaggio, senza troppi fronzoli, nella mente di una donna della mia generazione e dentro la sua rabbia che è, anche, il grido di vendetta delle generazioni nate dopo i settanta, che hanno visto i loro diritti svanire lentamente a causa della corruzione imperante della classe politica. Ma fino a che punto è lecito ribellarsi in modo violento contro i soprusi?”. Mauro John Capece.
L’opera, per ammissione dello stesso regista, è l’atto di ribellione di una generazione “che non ha mai avuto una chance nella vita”.
Il lungometraggio racconta la frattura tra la politica, intesa come atto “spettacolare” e parla di una nuova generazione che vuole il cambiamento.
Corinna Coroneo, Franco Nero, Flavio Sciolè, Daphne Scoccia, Michela Bruni, Giorgia Trasselli, Ladislao Liverani e Gabriele Silvestrini riescono a dare vita, con le loro interpretazioni, a personaggi in grado di raccontare il perverso mondo de “La Danza Nera”.
La fotografia è curata da Alessandro La Fauci e dallo stesso regista.
NOTA DEL REGISTA
La politica è da anni al centro degli interessi degli italiani che stanno reagendo in modo divisivo alla pressione mediatica.
La politica sta diventando sempre più “Spettacolo” e sempre meno “Arte del Governare”. Il populismo e l’astensione hanno preso il posto dell’impegno sociale e dell’attivismo ma alla base dei discorsi politici ci sono sempre gli stessi concetti: l’eterna lotta tra i conservatori e i rivoluzionari.
LA DANZA NERA fra il vecchio e il nuovo è come la lotta fra due forze contrapposte: si lotta per ottenere la conservazione o il cambiamento e i nostri personaggi danno vita a una danza violenta.
Manola e il Sindaco parlano spesso di etica e di morale, dell’odio che la generazione dei trentenni e quarantenni italiani nutre nei confronti delle autorità e LA DANZA NERA utilizza questo aspetto per creare un’opera cinematografica avvincente e piena di suspense che si affranca da una dimensione propriamente sociologica e culturale per diventare un thriller mozzafiato in cui la storia si compone come un puzzle.