Sono i più romantici, i più imprevedibili, i più ammirati e i più temuti: inventano, stupiscono, emozionano, dribblano gli avversari, un soave colpo di tacco e via, si ritrovano in area, soli davanti al portiere. Sono i fantasisti, la più pura espressione del talento, gli unici che possono aspirare alla maglia numero 10, così ambita che, come disse Del Piero al momento dell’addio, non va ritirata perché i bambini devono continuare a sognarla. A loro, ai grandi campioni che hanno segnato la storia del calcio, Potacqui, l’autore del seguitissimo account Romanzo Calcistico, dedica il suo primo libro.
Con la passione di chi è cresciuto a pane e pallone, ripercorre la storia di leggende come Pelé, Rivera, Maradona, fino a Ronaldinho, Messi, Baggio, Totti e tanti altri: ne racconta i gol indimenticabili, fa rivivere le azioni che hanno fatto sognare, scava tra le ombre che li rendono umani. Perché il numero 10 è l’uomo più solo in campo: ‘I rigori li sbaglia solo chi ha il coraggio di tirarli’ osservò Roberto Baggio, racchiudendo in una frase il dramma e la grandezza dell’unico giocatore che può passare da eroe a colpevole per uno scarto di pochi centimetri.
“Il mio primo sogno adolescenziale – spiega l’autore del libro – era quello di diventare ‘il più grande numero 10 del mondo’. Quando sei ragazzino e ti dicono che hai talento ci credi veramente. Cosí, per inseguire questo folle sogno, ho finito per trascurare tante, troppe cose. Nonostante non sia riuscito a realizzarlo, il calcio è comunque rimasto al centro della mia vita. Che sia giocare a buoni livelli nei dilettanti o la sera tra amici, che sia parlare, leggere o scrivere di calcio… Tutto ciò mi fa sentire vivo”.
“Il mio secondo sogno – aggiunge – era invece ancora più utopistico forse, nella mia testa adolescente avevo inventato il mestiere che avrei voluto fare dopo aver smesso: “docente di storia e letteratura calcistica”. Che sogni strambi penserete… Ma nel calcio, oltre alla più famosa pratica, ho sempre visto anche un mix di queste due materie; ho sempre ‘divorato’ qualsiasi storia parlasse di calcio passato e presente: dalle autobiografie ai libri di “sport e politica’, dalle videocassette ai documentari sul web. Basta ‘studiarlo’ il calcio (e lo sport in generale) per capire che è parte della storia dell’umanità sin dalla fine dell’Ottocento. Non può essere solo un gioco qualcosa che smuove paesi e governi, attira l’80% della popolazione mondiale, produce milioni di posti di lavoro, salva direttamente o indirettamente vite, ispira ed emoziona milioni di bambini, ragazzi, adulti… Unisce cittadini di tutto il mondo”.
“Così, ripetendomi spesso la frase ‘tra vent’anni ci sarà sicuro un mestiere così’, mi immaginavo di scrivere tanti libri che parlassero di calcio. E vacci a credere che, a distanza di anni, il primo che narra proprio di ‘calcio e numeri 10’ lo si può trovare da oggi (ndr, 24 settembre) in tutte le librerie di Italia e in tutti i più famosi digital store. Grandi o piccoli, impossibili o praticabili: inseguiteli i sogni, non abbandonateli. È ciò che ci tiene vivi”, conclude Potacqui.