La mostra “I fiori del male. Donne in manicomio nel regime fascista” realizzata dalla Fondazione Università degli Studi di Teramo e curata da Annacarla Valeriano e Costantino Di Sante, sarà esposta a Rovereto (TN) dal 20 novembre al 15 dicembre prossimo, negli spazi dell’Urban Center.
La mostra – arrivata al suo quindicesimo allestimento dal 2016 – è stata promossa dalla sezione ANPI Rovereto-Vallasarina.
L’idea della Fondazione Università degli Studi di Teramo di realizzare una mostra sulle donne ricoverate in manicomio durante il periodo fascista, è nata dalla volontà di restituire voce e umanità alle tante recluse che furono estromesse e marginalizzate dalla società dell’epoca.
«Figlie, madri, mogli, spose, amanti: donne vissute durante il Ventennio. Ai volti delle ricoverate – si legge in una nota di presentazione ‒ sono affiancati diari, lettere, relazioni mediche che raccontano la femminilità a partire dalla descrizione di corpi inceppati e restituiscono l’insieme di pregiudizi che hanno alimentato storicamente la devianza femminile».
«Ci è sembrato importante ‒ spiegano i curatori della mostra ‒ raccontare le storie di queste donne a partire dai loro volti, dalle loro espressioni, dai loro sguardi in cui sembrano quasi annullarsi le smemoratezze e le rimozioni che le hanno relegate in una dimensione di silenzio e oblio. Alle immagini sono state affiancate le parole: quelle dei medici, che ne rappresentarono anomalie ed esuberanze, ma anche le parole lasciate dalle stesse protagoniste dell’esperienza di internamento nelle lettere che scrissero a casa e che, censurate, sono rimaste nelle cartelle cliniche».