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Università di Teramo, veterinaria e bioscienze nella classifica mondiale di Shanghai

La Medicina Veterinaria e le Bioscienze dell’Università di Teramo sono state inserite nuovamente nella classifica dell’Academic Ranking of World Universities (ARWU) di Shanghai.

Per la Facoltà di Medicina Veterinaria – posizionata in un range tra 101 e 150 – si tratta del sesto anno consecutivo e per la Facoltà di Bioscienze – tra 201 e 300 – del terzo anno nel settore Food Science & Technology.

L’Academic Ranking of World Universities (ARWU), si legge nel sito istituzionale, «è riconosciuto come il precursore delle classifiche universitarie globali e il più affidabile. ARWU presenta annualmente le 1.000 migliori università del mondo sulla base di una metodologia trasparente e di dati oggettivi di terze parti. La classifica globale delle materie accademiche (GRAS) contiene le classifiche delle università in 54 materie tra scienze naturali, ingegneria, scienze della vita, scienze mediche e scienze sociali».

«Il Global Ranking of Academic Subjects – si legge nelle note metodologiche – ha esaminato le università che hanno prodotto un certo numero di pubblicazioni nel periodo 2016/2020. Le classifiche utilizzano una serie di indicatori accademici oggettivi e dati di terze parti per misurare le prestazioni delle università mondiali in materie rilevanti, fra le quali le collaborazioni internazionali i premi accademici internazionali, la qualità, i risultati e l’influenza della ricerca».

Molto soddisfatti del risultato i presidi della Facoltà di Medicina Veterinaria Augusto Carluccio e della Facoltà di Bioscienze Enrico Dainese.

«Sono fiero dell’Università di Teramo – ha detto il rettore Dino Mastrocola – che, nonostante rientri tra i piccoli atenei, riesce a mantenere un posizionamento nel ranking della classifica mondiale delle Università. Questo risultato premia da un lato la nostra accelerazione sull’internazionalizzazione e dall’altro il nostro impegno per un processo formativo basato sulla interdisciplinarietà delle aree di insegnamento e sul suo completamento con la pratica della ricerca. Una ricerca viva e vivace, attenta ai contesti territoriali e ai loro protagonisti sociali ed economici, ma anche e soprattutto ispirata alla sostenibilità. Bravi, bravi tutti».