Gli studenti del liceo classico ed europeo “Melchiorre Delfico” di Teramo hanno vinto la semifinale (disputata nei giorni scorsi con i colleghi e concittadini dello Scientifico “Delfico”) e quindi ora accedono alla finale territoriale del prestigioso Torneo della disputa “Dire e contraddire”.
La tradizionale competizione nazionale, oggetto di protocollo d’intesa tra Ministero dell’Istruzione e Consiglio Nazionale Forense, vede come noto anche quest’anno l’Ordine degli Avvocati della provincia di Teramo tra i partecipanti. In totale sono coinvolti altri ventuno Ordini degli Avvocati e quarantanove istituti scolastici nell’intero territorio nazionale.
La finale si svolgerà lunedì 17 aprile, nella sede dell’Ordine degli Avvocati di Roma. In quell’occasione, gli studenti teramani del liceo classico ed europeo si confronteranno con gli alunni del liceo “San Giuseppe al Casaletto” di Roma cimentandosi con una frase del celebre scrittore russo Lev Tolstoj secondo cui «una delle prime condizioni di felicità è che il legame tra l’uomo e la natura non si rompa».
Le squadre che si qualificheranno dovranno poi affrontare le semifinali nazionali e quindi la finalissima che si terrà a Roma, alla fine del mese di maggio, nella sede del Consiglio Nazionale Forense.
All’evento territoriale dei giorni scorsi, che ha visto sfidarsi, nell’aula di Corte d’Assise del tribunale di Teramo, gli studenti teramani del liceo classico ed europeo e del liceo scientifico Delfico su una frase di Nelson Mandela, hanno preso parte avvocati e magistrati, dirigenti scolastici e insegnanti di entrambe le scuole coinvolte.
Il progetto ha visto la collaborazione, nella fase di preparazione degli studenti e nell’organizzazione dell’evento a Teramo, degli avvocati Federica Benguardato, Stefania D’Addario, Stefano Franchi, Magda Di Taranto, Pietro Ferrari e Angela Ronchi.
«Siamo orgogliosi degli studenti teramani coinvolti – dichiarano Antonio Lessiani e Giulia Forlini, rispettivamente presidente e referente per i progetti di legalità nelle scuole dell’Ordine degli Avvocati di Teramo – i quali hanno dato dimostrazione di grande impegno e passione oltre che di ottima capacità dialettica. La cornice dell’aula di Corte d’assise ha contribuito a conferire solennità alla competizione. E del resto non poteva esserci luogo più adatto di un’aula in cui l’arte della dialettica viene quotidianamente esercitata per ospitare la semifinale del torneo che, lo ricordiamo, si pone quale obiettivo quello di trasmettere ai giovani l’uso responsabile e sapiente della parola. Cogliamo l’occasione anche per ringraziare i professori e i dirigenti scolastici Loredana Di Giampaolo e Adriano Trentacarlini».