Sono passati più di 10 mesi dall’8 maggio 2017 quando, a seguito dell’ennesimo incidente, fu vietato il consumo di acqua in gran parte della provincia di Teramo.
E in questi 10 mesi non è stato fatto nessun passo avanti concreto per la messa in sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso e la Regione Abruzzo non ha voluto aprire alla partecipazione la Commissione tecnica per la Gestione del rischio nel sistema idrico del Gran Sasso.
Domani si celebra la Giornata Mondiale dell’Acqua, evento lanciato dalle Nazioni Unite nel 1992 per chiedere ai Paesi di tutto il mondo impegni concreti per la difesa dell’acqua, risorsa fondamentale per la vita sulla Terra, bene comune per eccellenza, difeso in Italia anche attraverso il referendum del giugno 2011.
E proprio in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, l’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso, promosso dalle associazioni WWF, Legambiente, Mountain Wilderness, ARCI, ProNatura, Cittadinanzattiva, Guardie Ambientali d’Italia, FIAB, CAI, Italia Nostra e FAI, ha voluto dare voce a quattro personaggi legati alla storia di Teramo e di tutto l’Abruzzo.
Questa mattina ai busti di Gabriele D’Annunzio, Melchiorre Delfico, Carino Gambacorta e Vincenzo Irelli, posti lungo i Giardini di Viale Mazzini a Teramo, sono comparsi cartelli che chiedono sicurezza e trasparenza sull’acqua. “Acqua trasparente: sicurezza per il Gran Sasso”, “Dopo 10 mesi: nessuna messa in sicurezza” e “Acqua bene comune: sicurezza per il Gran Sasso”, sono questi gli slogan che campeggiano sui cartelli e che stanno a ricordare a tutti noi, e soprattutto ai nostri amministratori, che è giunto il tempo di mettere in sicurezza una volta per tutte l’acqua del Gran Sasso, intervenendo sui Laboratori sotterranei di Fisica Nucleare e sulle gallerie autostradali.