L’Università di Teramo è stata individuata quale polo formativo per l’iniziativa “Studenti di Lampedusa e Linosa, Ambasciatori di Pace”, realizzata nell’ambito del progetto FAMI “Lampedusa, città simbolo d’Europa” promosso dall’amministrazione comunale di Lampedusa e Linosa in collaborazione con l’Istituto isolano omnicomprensivo Luigi Pirandello. Grazie al progetto – finanziato dall’Unione Europea, dal Ministero dell’Interno e dal Ministero dell’Istruzione – i giovani studenti di Lampedusa e Linosa diverranno “Ambasciatori di pace” e potranno raccontare la loro esperienza di vita in un’isola di frontiera ai coetanei di istituti scolastici di altre città d’Italia e d’Europa.
Il progetto è stato presentato durante l’evento “Lampedusa e Linosa Isola di pace”, che si svolge in questi giorni nella più grande delle Pelagie e al quale hanno partecipato il rettore dell’Università di Teramo Dino Mastrocola e il sindaco Gianguido D’Alberto, insieme ai sindaci di grandi città italiane ed europee di frontiera.
“Sono molto fiero – ha dichiarato il rettore – che l’Università di Teramo sarà il punto di riferimento per la formazione di nuove generazioni in tema di pace e convivenza, perché l’ateneo è da sempre portatore di questi valori. La nostra Carta di Teramo e la nostra Scuola di legalità sono state molto apprezzate dal Presidente Roberto Fico e dal Ministro Bianchi, così come la mia proposta di una ‘rete’ delle iniziative formative sulla pace è stata ripresa con entusiasmo dall’assessore alla Cultura della Memoria e della legalità del Comune di Firenze Alessandro Martini. L’Università di Teramo, dunque, ospiterà per uno stage gli studenti di Lampedusa e Linosa, futuri ambasciatori di pace, così come i nostri docenti si recheranno sull’isola per un ciclo di lezioni formative. La cultura è pace e la pace è cultura. La pace – ha concluso Mastrocola nel suo intervento – nasce e si rafforza attraverso la formazione, la ricerca, la scienza e la cultura, e partendo dalle sinergie scaturite dalla Carta di Teramo, formiamo insieme gli ambasciatori di pace”.