Nereto. Si alza il sipario sulla prima edizione del festival della filosofia.
“Identitas”, questo il nome scelto per la rassegna, ha portato sul palco di Piazza Cavour nomi importanti della cultura italiana. Dal pomeriggio di ieri, domenica 26 luglio, e fino alla mezzanotte, si solo alternati sul palco il critico d’arte scrittore e politico Vittorio Sgarbi, il filosofo Diego Fusaro, l’antropologo Polia, l’antropologo Giacomo Recchioni, il Presidente del Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga Tommaso Navarra, il giornalista Filippo Lucci.
Una full immersion voluta “Volevamo che Nereto fosse per un giorno il centro culturale della valle” chiarisce Giacomo Recchioni , ideatore e organizzatore dell’evento.
Una manifestazione ad alta partecipazione per un tema contemporaneo di interesse culturale e sociale: L’identità.
“Identità che è dinamica”, come chiarisce Diego Fusaro “perché l’uomo non nasce ma diventa se stesso”. L’identità che ieri era identità delle culture nella tradizione (intesa come trasmettere qualcosa a qualcun altro) mentre oggi si scontra con la globalizzazione (vede e vuole ovunque il medesimo, annullando le differenze).
L’identità come strati sovrapposti che si intersecano (religione, politica) dove ogni scelta di appartenenza rende l’uomo riconoscibile e lo orienta nel mondo.
L’identità che è ricerca, “e oggi si incontra con la tecnologia, che permette di avere tutto il sapere in un telefono, dunque è snella e veloce, ma ha un limite, se un libro sfogliandolo ti permette di trovare anche quello che non stavi cercando, un cellulare ti mostra solo quello che hai cercato”, conclude Vittorio Sgarbi.
Interventi importanti, una platea gremita e ordinata che ha rispettato i protocolli di sicurezza anti Covid-19 ma che non ha rinunciato a chiedere un selfie ai big, Sgarbi e Fusaro. Entrambi disponibili, fino all’ultima foto. Sgarbi ha poi visitato il palazzo comunale, la Chiesa Madre e la Chiesa di San Martino prima di concludere la serata davanti ai piatti tipici dell’enogastronomia abruzzese.