Lo scorso martedì 28 maggio si è tenuto, presso il teatro comunale di Atri, l’attesissimo incontro tra gli studenti dell’I.I.S. “A. Zoli” e la scrittrice Paola Mastrocola.
L’istituto atriano, sempre molto attivo nella promozione di eventi culturali, all’interno della rassegna “Incontri d’autore”, che negli anni scorsi ha visto come protagonisti scrittori come Marco Marsullo, Chiara Valerio, Giorgio Scianna, Donatella Di Pietrantonio, ha voluto ospitare quest’anno l’autrice torinese. Hanno collaborato all’organizzazione dell’evento, fortemente voluto dal Dirigente scolastico, Daniela Magno e inserito nell’ambito delle iniziative del “Maggio dei libri”, l’Amministrazione comunale di Atri e il Punto Einaudi di San Benedetto del Tronto.
Paola Mastrocola è innanzitutto un’insegnante che, attraverso l’attività di scrittura, ha saputo dare voce alla passione inesauribile che nutre verso il suo lavoro e che accomuna molti docenti italiani, indagando con chiarezza e un pizzico di ironia le mancanze, ma anche i grandi miracoli di cui la scuola può essere ancora capace. Memorabili sono le pagine dei suoi scritti: da Una barca nel bosco, libro vincitore del Premio Campiello nel 2004 e divenuto ormai lettura di culto tra i banchi di scuola, alla trilogia di pamphlet La scuola raccontata al mio cane, Togliamo il disturbo. Saggio sulla libertà di non studiare e La passione ribelle.
La scrittrice torinese, peraltro legata all’Abruzzo dalle origini paterne, ha dialogato con gli studenti a partire dal suo ultimo libro, Leone, storia di un bambino di sei anni che, nel trambusto della vita quotidiana e nelle situazioni meno ovvie, si mette a pregare, sotto lo sguardo preoccupato della madre Katia, presa dalle mille incombenze di donna separata, e davanti alle reazioni canzonatorie dei compagni di scuola. Un libro semplice, dallo stile curato ma chiaro, per questo molto apprezzato dagli alunni, che però tratta una tematica profonda: il bisogno potente di credere in qualcosa, che riguarda tutti, al di là di qualsiasi fede o confessione religiosa. Il romanzo si muove tra i due poli del realismo, con cui sono descritte situazioni prosaiche della vita di tutti i giorni, e della magia, che impregna di sé le pagine dedicate all’avverarsi di alcuni desideri attraverso le preghiere del piccolo protagonista o i capitoli sulla pioggia incessante che coglie il quartiere del Bussolo, una sorta di diluvio universale in minore, che non distrugge nulla ma ha un effetto catartico, lenisce il sentimento di diffidenza verso la preghiera, addolcisce gli animi e dona un nuovo colore alle cose. Il romanzo Leone tocca, con delicatezza e ironia, alcuni temi importanti nella società odierna e invita ad interrogarsi su cosa sia effettivamente il rispetto dell’altro e delle differenze, oltrepassando la becera retorica del momento, spesso fautrice di odio e diffidenza. Questo aspetto è stato percepito dagli studenti durante la lettura del romanzo e messo in luce nel coinvolgente dibattito che ha animato l’incontro: gli alunni hanno avvicinato l’autrice per porle le domande scaturite dalle pagine lette, domande profondamente meditate, per nulla banali, a riprova del fatto che la tanto deplorata superficialità delle giovani generazioni è spesso solo un velo, che va squarciato con l’intensità di certe storie, con l’urgenza di ottenere risposte a bisogni universali, connaturati all’animo umano.
A chiudere l’incontro, un toccante tributo a Giacomo Leopardi, nell’anniversario dei duecento anni dalla scrittura della sua lirica più intensa e famosa, l’Infinito, magistralmente declamato dalle allieve del laboratorio teatrale Lucrezia Felicione ed Eva Bucci, con accompagnamento musicale dell’ukulele suonato dalle alunne Caterina Budiani e Chiara De Patre.
“Momenti così intensi dal punto di vista culturale, segnano la vita di una comunità scolastica, lasciano ricordi indelebili nell’animo degli studenti e quindi un ringraziamento particolare va allo staff organizzativo e alla referente professoressa Sara D’Ilario, che con meticolosità e passione hanno confezionato un evento di siffatta qualità”.