Esperta in management culturale, ex assessore alla cultura turismo e sport e direttore Dipartimento Cultura del Comune di Roma. E’ Giovanna Marinelli il nuovo capo delegato del FAI di Teramo che subentrata a Franca Di Carlo Giannella la cui guida era durata dal 2004, anno di fondazione della delegazione, ad oggi. Il passaggio di consegne è avvenuto nei giorni scorsi, su nomina del presidente regionale del Fondo Ambiente Italiano, Massimo Lucà Dazio.
Tra i numerosi incarichi ricoperti dalla Marinelli figurano quello di direttore del Teatro Stabile di Roma e componente della Commissione Consultiva per il Teatro del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha insegnato Sistemi Organizzativi dello Spettacolo nelle maggiori università italiane e nel 2013 è stata nominata Cavaliere ne “L’Ordre National de la Légion d’Honneur” dalla Repubblica Francese.
Insieme al Capo Delegazione sono stati rinnovati anche la Delegazione e il Comitato del FAI di Teramo. I nuovi delegati, ognuno dei quali si occuperà di specifici temi legati alla mission e all’organizzazione del FAI, sono: Angeloandrea De Martinis, Vincenzo Di Gennaro, Alessandra Di Luca, Giorgia De Angelis, Alessandro Di Emidio, Pina Di Francesco e Antonio Taraschi. I componenti del Comitato sono Francesco Di Marco e Riccardo Ferrara.
La nuova Delegazione FAI di Teramo sarà presentata il prossimo 8 dicembre, alle 17 a Palazzo De Berardinis a Canzano, in occasione dell’evento organizzato per la restituzione alla comunità dei Gonfaloni restaurati della Madonna dell’Alno e di San Biagio. Sui due gonfaloni, di proprietà della Parrocchia della Madonna dell’Alno, è stato condotto un delicato restauro finanziato da privati con il patrocinio della Delegazione FAI di Teramo. Interverranno il sindaco di Canzano, Franco Campitelli, che ha concesso il patrocinio all’evento, e il parroco don Delfino Reggimenti.
Il Gonfalone di San Biagio rappresenta il santo nell’atto di curare un giovane. La scena è dipinta su un tessuto di seta moirè rosso cremisi. Il perimetro è rifinito, nel lato superiore e nei due laterali, con una passamaneria in filato metallico color oro e una frangia nel bordo inferiore anch’essa in filato metallico. Il retro è protetto da una fodera di cotone. Canzano ha coltivato un’antica devozione per il santo al quale ha dedicato chiese e ricorrenze.
Il Gonfalone della Madonna dell’Alno rappresenta la scena iconica del miracolo avvenuto, secondo la leggenda, il 18 maggio 1480, quando la Vergine apparve su un pioppo bianco a un contadino di Canzano di nome Floro. Una duplice processione conduce i fedeli ogni anno dalla chiesa parrocchiale, dedicata proprio alla Madonna dell’Alno, ad una chiesa rurale edificata sul luogo dell’apparizione. Il gonfalone è realizzato in seta color avorio, dipinto nella parte centrale e arricchito con rose ricamate in seta policroma e filati metallici color oro. I bordi sono impreziositi con una passamaneria in filato metallico color oro e una frangia dello stesso materiale. Il retro è protetto con una fodera in cotone.