Montesilvano e Reggio Calabria patto d’amiciizia in cucina

foto_di_gruppo_reggio_calabreseMontesilvano. E’ sceso il sipario sul Patto d’Amicizia tra Reggio Calabria e Montesilvano: “Dal Tirreno all’Adriatico”, manifestazione che si è svolta dal 24 luglio al primo agosto, sul Colle. Tanti i visitatori che si sono accalcati fra gli stand dei prodotti tipici durante i nove giorni, nonostante il cattivo tempo si sono registrate oltre cinquemila presenze. Cucina tipica calabrese e abruzzese, prodotti tipici, spettacoli, folklore e artigianato, hanno raccolto l’entusiasmo e la curiosità dei tanti partecipanti all’iniziativa nata dall’idea del consigliere comunale Alfredo Caccamo, reggino di nascita e montesilvanese d’adozione. I vari menu delle serate, preparati da chef reggini giunti a Montesilvano per l’occasione, hanno riscosso i consensi anche dei palati più difficili: dall’Agnello al grido del pastore alle penne all’Aspromontana, dai maccheroni alle spaccatelle, fino al gustoso pesce spada preparato in tutte le salse. I vari spettacoli allestiti tutte le sere hanno richiamato molti giovani che hanno ballato e saltellato sulle note di Calabrisella mia e del Ballo du Camiddu. Ad aprire e chiudere la manifestazione il Gruppo folk degli Agatini, di Reggio Calabria, che con i vestiti tipici hanno intonato le nenie calabresi. Il bilancio è stato più che positivo e la kermesse è destinata a crescere nel tempo e già si pensa alla prossima edizione.
“Sono stati nove giorni – ha spiegato il consigliere Caccamo – densi di iniziative per far conoscere le tradizioni del popolo reggino, che ha caratteristiche simili a quelle dei montesilvanesi. E’ stato un momento di scambio di tradizioni popolari, che la cittadinanza, e non solo, ha gradito molto. Il Colle infatti ha accolto molto bene l’evento, che l’anno prossimo verrà riproposto sulla scia di questa edizione, magari trasferendo la kermesse sul mare. Sono intervenuti da ogni parte dell’Abruzzo, tra questi anche tanti calabresi, da anni nella nostra regione, nostalgici della propria terra”.

 

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