Sulmona. Il sindaco di Boston Marty Walsh e il console generale Nicola De Santis saranno a Sulmona in occasione della 24esima edizione della Giostra cavalleresca.
Lo hanno garantito sia il sindaco che il console al termine della sfilata che si è tenuta domenica a Boston in occasione del Columbus Day, la ricorrenza che gli americani festeggiano per ricordare lo sbarco di Cristoforo Colombo. A invitarli ufficialmente a presenziare alla prossima edizione della Giostra cavalleresca sono stati il presidente onorario Mimmo Taglieri e il presidente dell’Associazione Giostra Maurizio Antonini, presenti in questi giorni a Boston con una folta delegazione, per promuovere la manifestazione sulmonese e per partecipare a una serie di incontri con personalità politiche e del mondo culturale, ma soprattutto per incontrare gli esponenti delle associazioni italoamericane presenti in città.
“Questa trasferta negli States si sta rivelando davvero fruttuosa per la Giostra cavalleresca”, afferma il presidente onorario Mimmo Taglieri, “portare in Italia e a Sulmona due dei principali esponenti del mondo della politica americana non è cosa da poco conto. Ora bisogna lavorare in modo che questo evento non rimanga fine a se stesso ma sia l’inizio di una più proficua collaborazione tra le due città, in campo economico, sociale e culturale. In questo momento non posso non ringraziare il nostro concittadino qui a Boston Filippo Frattaroli, è grazie a lui e agli altri italiani che sostengono incessantemente la Giostra di Sulmona e la loro Terra d’origine che stiamo riuscendo a far nascere qualcosa di importante per il futuro della nostra manifestazione”.
Nel corso della sfilata la rappresentativa di Sulmona è stata tra le più apprezzate strappando applausi e consensi tra le migliaia di spettatori presenti. Anche se a causa della pioggia caduta fino a pochi minuti prima dell’inizio della parata non hanno potuto sfilare con i classici costumi della Giostra cavalleresca.
“Un piccolo contrattempo che non ci ha consentito di indossare i nostri abiti”, spiega Maurizio Antonini, “ma che non ha intaccato il valore e l’importanza della nostra presenza qui a Boston. Mi dispiace solo per i ragazzi che non hanno potuto dimostrare il loro valore tecnico”.