Chieti, Soprintendenza dice no alla statua di Achille

Chieti. Molti teatini vorrebbero rivedere in città una statua del fondatore di Chieti che, tra mito e storia, è sempre stato individuato in Achille, l’eroe omerico che avrebbe fondato Teate sbarcando a Madonna delle Piane: un’associazione finanzierebbe il costo di realizzazione della statua, ma la Soprintendenza dice ‘no’ alla sua collocazione presso la Villa Comunale.

 

In prima battuta il Comitato di tutela del paesaggio del Comune di Chieti aveva giudicato impattante la statua bronzea il cui costo sarebbe totalmente a carico del Centro Studi Spezioli, ma si era rimesso al parere della Soprintendenza. Quest’ultima , interpellata a riguardo, ha risposto con un diniego adducendo tra le altre motivazioni – non condivise dai promotori del progetto- che il mito di Achille a Chieti è solo “fantarcheologia”.

Ma i cittadini sono indignati: da secoli sono legati all’eroe greco che considerano da sempre fondatore della città. Il Centro studi Domenico Spezioli di Chieti – spiega il presidente Ugo Iezzi – ha presentato un progetto per la realizzazione della statua bronzea rappresentante Achille: il costo sarebbe a carico dell’associazione e rientrerebbe tra le iniziative in programma per festeggiare nel maggio 2019 i 3.200 anni della fondazione della città. Non capiamo onestamente la posizione assunta dalla Soprintendenza, ma di certo non ci fermeremo”.

Un’iniziativa che piace a moltissimi teatini che vorrebbero di nuovo in città una statua del suo mitico fondatore. Chieti infatti ha perso entrambe le statue che rappresentavano Achille: una fu trafugata nel 1559 dagli spagnoli e fu posizionata nel cortile del palazzo a Siviglia del Vicerè del Regno, il Duca d’Alcalà. Un’altra statua è stata sottratta il 1 maggio 2017 dal cortile di Palazzo d’Achille, sede del Municipio teatino. “Secondo alcuni storici tra i quali Gabinio, Fazio degli Uberti e Girolamo Nicolino autore della “Historia della città di Chieti” (1657) , Chieti fu edificata dai Greci 18 anni dopo la rovina di Troia che cadde 1163 anni prima di Cristo – racconta il giornalista Mario D’Alessandro-. Negare il mito di Achille fondatore di Chieti sarebbe come negare il mito di Romolo e Remo allattati dalla Lupa.

Il mito – conclude D’Alessandro- ormai è divenuto coscienza popolare e segno identitario : perché negare secoli e secoli di storia seppur legata al mito?”. Una querelle destinata ad avere un seguito: sarà la cittadinanza a dare un parere visto che l’associazione ha in programma una raccolta di firme per avere il sostegno dei teatini sulla realizzazione e il posizionamento in città della statua di Achille.

foto il centro

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