Ortona. Il tratturo e la magia. La Dogana e l’Inquisizione. Due ambiti apparentemente lontani ma che in realtà hanno molto in comune. Soprattutto nell’Abruzzo tra Cinquecento e Ottocento, tra misteri e trame di potere che le cronache del tempo e la storia “ufficiale” hanno in molti casi celato.
Occasione per iniziare a sollevare il velo che li nasconde sarà il prossimo convegno organizzato dall’Associazione Romano Canosa per gli Studi Storici a Ortona il 5 ottobre prossimo presso il Teatro Francesco Paolo Tosti, alle ore 17. All’incontro, dal titolo “Antichi sortilegi e transumanze abruzzesi. Due casi esemplari studiati da Romano Canosa sull’ambiguo volto del potere”, la Lectio Magistralis del professor Giulio Giorello, ordinario di Filosofia della Scienza presso l’Università degli Studi di Milano, e l’introduzione del professor Amedeo Santosuosso, docente di Diritto, Scienza e Nuove Tecnologie all’Università di Pavia, fra i fondatori dell’Associazione dedicata a Romano Canosa e Consigliere di Corte d’Appello a Milano, mostreranno il retroterra storico, politico e culturale nell’Abruzzo prima dell’Unità d’Italia, come illustrato nella ricca produzione di Romano Canosa, giudice e storico oltre che studioso appassionato della terra che gli ha dato i natali. Per Romano Canosa “la situazione generale di un continente o di un grande spazio marittimo durante un secolo intero non si presenta mai con un solo volto, ma è composto di congiunture particolari che si incastrano l’una con l’altra, si articolano, giocano in modo autonomo”. Ed è guardando i fatti da questa angolazione che le due tematiche – inquisizione e transumanza – finiscono per essere due facce di una medesima realtà. Ma cosa può legare il mondo delle streghe a quello del tratturo? La parola chiave è “potere”. Nei tribunali ecclesiastici come negli uffici della Dogana, i meccanismi posti in atto per mantenere o difendere un determinato sistema di interessi restano sostanzialmente gli stessi. E così l’avversione alla stregoneria e la lotta per la difesa degli interessi dei proprietari di greggi, pur con differenti declinazioni, sono l’espressione di una sola matrice storico-culturale.
“Il lavoro di Romano Canosa – dice il professor Giulio Giorello – ci offre interessanti esemplificazioni di una particolare dialettica tra locale e globale, di cui la questione delle transumanze e la repressione della stregoneria costituiscono due testimonianze significative. Questa dialettica attraversa in modo naturale l’esplorazione del nostro globo nello spazio, nel tempo, ma anche da un punto di vista storico. Romano Canosa, partendo da un’analisi strettamente locale, ne prolunga gli aspetti più caratteristici e significativi, non solo nell’Italia tra Cinquecento e Settecento, ma anche nell’intera Europa, fino ad arrivare nel Nuovo Mondo. Si apre così una via interessante per capire le sfaccettature di quei processi di razionalizzazione che sono poi sfociati nelle riforme illuministiche. Recuperando al contempo le radici antropologiche delle resistenze a tale processo”.
Un complesso sistema che Romano Canosa ha raccontato in due opere che saranno oggetto di approfondimento a Ortona: “Streghe maghi e sortilegi in Abruzzo tra Cinquecento e Settecento”, scritto insieme alla moglie, Isabella Colonnello, tra i fondatori dell’Associazione a lui dedicata, e “Transumanza e potere”. I due volumi, grazie al recupero di documenti fino a pochi anni fa inaccessibili – come quelli custoditi negli archivi diocesani – hanno restituito la “quotidianità” di consuetudini considerate ormai sepolte. Senza dimenticare, nel caso della transumanza, la lotta per difendere antichi interessi contro le novità introdotte in seguito all’Unità d’Italia. Aderiscono all’iniziativa la Biblioteca Comunale e Museo della Battaglia di Ortona, la Biblioteca Diocesana, D’Abruzzo-Menabò, Progetti Farnesiani, Edicola Ediciones e Cometas – Ortona.