Chieti, eccellente risultato per il settore di Filologia Romanza dell’Università d’Annunzio nel bando PRIN 2020

Chieti. E’ stato finanziato con circa 500.000 euro il progetto “Corpus dell’antico occitanico” (CAO 2), coordinato come Principal Investigator dalla professoressa Maria Careri del Dipartimento di Lettere, Arti e Scienze Sociali (DiLASS) dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, con unità locali a Torino, Firenze, Napoli e Palermo.

Il progetto, in continuità con il PRIN 2015, ha l’obiettivo di costruire un corpus dei testi medievali composti in lingua d’oc, in primo luogo le canzoni dei trovatori provenzali, che già Dante riconosceva come capostipiti irrinunciabili della tradizione lirica occidentale. I testi verranno presentati attraverso i manoscritti che ne conservano le trascrizioni, molti di origine italiana, e che ne documentano l’effettiva lettura presso il variegato pubblico del tempo: per la lirica in particolare, centri di corte della Francia meridionale, della Catalogna e dell’Italia settentrionale, ma anche ambienti borghesi nelle città italiane. Tecnologie avanzate saranno utilizzate per permettere la lettura e l’interrogazione del corpus testuale. Le trascrizioni, predisposte secondo due modalità per permettere più livelli d’interazione con le copie antiche, saranno leggibili direttamente in formato digitale sul sito RIALTO (www.rialto.unina.it/), curato dall’Unità di Napoli, e potranno essere estesamente interrogate attraverso l’integrazione entro i corpora testuali gestiti dall’Istituto dell’Opera del Vocabolario Italiano del Centro Nazionale delle Ricerche (http://www.ovi.cnr.it), affiancati da potenti e articolati strumenti di indagine testuale.

<Il valore del progetto e le sue potenzialità – spiega oggi la professoressa Careri – sono individuabili a partire dall’importanza intrinseca del corpus testuale dei trovatori per la cultura europea. Per quanto riguarda la cultura e la letteratura italiana, l’esperienza trobadorica rappresenta un elemento costitutivo di primaria importanza per la formazione della lingua poetica italiana delle Origini. Una delle più innovative possibilità di utilizzazione del corpus testuale, organizzato e interrogabile, allestito tra RIALTO e OVI sarà infatti quella di disegnare dei percorsi di lettura entro l’insieme dei testi e delle redazioni manoscritte e di impiantare delle interrogazioni che, sfruttando l’identica interfaccia di navigazione, possono essere condotte in parallelo sul corpus trobadorico e su quello dell’antica letteratura italiana. Sono molto soddisfatta – conclude la professoressa Careri – che mi sia stata data l’opportunità di poter completare il lavoro già iniziato nel 2016 e credo che il nostro Ateneo sarà così protagonista e promotore di un importante passo avanti negli studi sulle origini della lirica romanza>.

Sempre sul settore scientifico-disciplinare di Filologia romanza, è stato finanziato anche il progetto “Studi veneziani integrati. Filologia, testualità, lessicografia (secoli XIV-XVIII)”, coordinato dal porfessor Luca D’Onghia della Scuola Normale di Pisa, al quale l’Università “G. d’Annunzio”, con la professoressa Ilaria Zamuner (DiLASS), partecipa come unità locale.

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