Chi era Antonello Fassari? Andiamo a ripercorrere la carriera di un personaggio straordinario, scomparso oggi, e in grado di colpire il cuore del pubblico italiano.
Addio a un uomo che ci ha riempito il cuore con la sua semplice romanità e il suo essere personaggio vero all’interno delle sue interpretazioni.
Antonello è nato a Roma il 4 ottobre del 1952 figlio di un avvocato penalista, Osvaldo Fassari, e di Adriana Gambardella. A 23 anni si diploma all’Accademia d’arte drammatica Silvio D’Amico riesce a imparare il mestiere anche grazie al seminario diretto da Luca Ronconi che frequenta sempre in quel periodo.
Il suo percorso nel mondo dello spettacolo parte nel 1977 quando recita nella serie tv Il commissario De Vincenzi, mentre al cinema ci arriva per la prima volta nel 1979 con il film Atsalut pader di Paolo Cavara.
La prima grande ondata di notorietà però arriva quando nel 1986 recita in una serie tv divenuta cult, I ragazzi della 3°C con Fabrizio Bracconeri e Fabio Ferrari tra gli altri. Nel nuovo millennio però era riuscito a raggiungere ottimi risultati grazie al ruolo di Cesare nella serie tv I Cesaroni. Diventa interessante anche andare a scoprire qualcosa in più sulla sua vita privata.
La vita privata di Antonello Fassari
Antonello Fassari era stato sposato con Maria Fano dal 1982 al 2005, i due avevano avuto una figlia nel 1989 di nome Flaminia. Ma se davanti alla telecamera l’attore era istrionico ed esuberante era risultato sempre molto riservato sulla sua vita privata preferendo far parlare di lui solo ed esclusivamente per i suoi ruoli tra cinema e televisione.
Sia l’ex moglie che la figlia però non hanno mai avuto nulla a che fare con il mondo dello spettacolo e sono rimaste lontane dalla scena. In passato si parlò anche di un flirt tra Antonello e Rita Dalla Chiesa, una cosa che furono poi i diretti interessati a smentire.
L’unica cosa che sappiamo della storia con la moglie è che Antonello soffrì molto dopo la fine della loro storia. La malattia che l’ha portato via è l’angina pectoris di cui soffriva da diverso tempo anche se non se ne parlava molto sempre per i motivi su citati.
Quello che possiamo aggiungere però è che nell’ambiente alcuni sapevano che la situazione fosse decisamente grave tanto che lo stesso Claudio Amendola ha specificato dopo la morte, ai microfoni di Ansa, che la nuova stagione de I Cesaroni sarebbe stata a lui dedicata perché sapevano delle sue condizioni.
