Teramo, due donne per la Sala Espositive di Torre Bruciata

Teramo. Domani alla 11 la Sala Espositiva di Torre Bruciata, sita in via Antica Cattedrale, verrà intitolata a due donne. La prima è Carlotta De Colli, pittrice di Notaresco e Goliarda Sapienza, scrittrice nata a Catania.

La cerimonia sarà presieduta dal sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, alla presenza delle autorità politiche, amministrative e religiose.

L’intitolazione delle Sala è stata concordata assieme al Comitato cittadino del movimento “Se Non Ora Quando” e la scelta è andata su due significative artiste femminili.

Dopo essere stata allieva del pittore teramano Gennaro Della Monica, Carlotta De Colli iniziò a  frequentare l’Accademia di Belle arti di Firenze, dove ebbe come insegnante Giovanni Fattori e  fu in amicizia con Raffaello Pagliaccetti. Tornata in Abruzzo fu insegnante di disegno prima alla scuola Normale  e successivamente all’Istituto Magistrale “G. Milli”. La sua arte spaziò dalla pittura ad olio a quella su stoffa e pergamene. Molto apprezzate furono anche le sue miniature, per le quali, nel 1921,  le fu assegnata la medaglia d’argento dal Ministero per l’Educazione Nazionale. Con le sue opere partecipò all’Esposizione regionale a L’Aquila e alla Mostra di Arte Sacra, tenuta a Teramo, nei giorni del Congresso Eucaristico nazionale del 1935.

Goliarda Sapienza nacque invece a Catania nel 1924 da padre avvocato e madre sindacalista. Ben presto, si dedicò alla sua vera vocazione: la scrittura. Affrontò con coraggio un doloroso percorso psicoanalitico e conobbe anche la reclusione in carcere. Nei suoi romanzi “Filo di Mezzogiorno” e ”L’Università di Rebibbia” descriverà non solo queste sue drammatiche esperienze personali, ma anche un mondo di donne fatto di solidarietà, durezza e umanità. Negli anni settanta fu sostenitrice della lotta per l’emancipazione femminile, causa alla quale espresse  il suo contributo con il libro “L’arte della Gioia”. Ma nessun editore si sentì in quegli anni di pubblicarlo per il contenuto fortemente anticonformista.

I continui rifiuti di pubblicazione del suo libro portarono Goliarda  a compiere l’ atto eclatante di derubare un conoscente. Un atto che le costò il carcere. Morì a Gaeta nel 1996. Nove anni dopo, in Germania e in Francia, uscirà  “L’arte della Gioia”che sarà apprezzato dalla critica e dal pubblico.

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