Ora, l’itinerario tra arte e devozione nato dalle donazioni del mecenate abruzzese Alfredo Paglione si conclude idealmente a Chieti Scalo, dove giovedì 15 maggio 2014 alle ore 17.30, davanti alla parrocchia dei Santi Dodici Apostoli in via Capestrano, sarà scoperto e inaugurato l’ultimo capolavoro. L’artista che questa volta si è cimentato con Wojtyla è Stefano Piali e, come per le altre donazioni, il suo dipinto è stato trasformato in mosaico dal Gruppo Mosaicisti di Ravenna. Sarà l’arcivescovo di Chieti-Vasto, monsignor Bruno Forte, a benedire l’opera, in una cerimonia alla quale parteciperanno il parroco, monsignor Angelo Masciarelli, e lo stesso Alfredo Paglione, che ha voluto dedicare il mosaico alla memoria della sua compianta moglie Teresita Olivares.Stefano Piali, pittore e scultore, nasce a Roma nel 1956. Frequenta dapprima il Liceo Artistico di via Ripetta e nel 1978 si diploma presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, dove approfondisce le tecniche della scultura sotto la guida del maestro Pericle Fazzini. Sceglie di vivere a Marino, dove insegna nella sezione di discipline plastiche presso l’Istituto d’Arte. Al 1983 risale la sua prima personale che rappresenta l’avvio di un intenso percorso espressivo attraverso la pittura e la scultura, ispirandosi da sempre ai grandi maestri del passato: Michelangelo, Caravaggio, Tiepolo e Dalì.
L’artista dialoga con le diverse materie espressive spaziando dal marmo al bronzo, all’argilla, alle resine, per passare alle tecniche pittoriche con altrettanta naturalezza.Gli altri mosaici dedicati a San Giovanni Paolo II raffigurano dipinti di Luca Vernizzi (Divino Amore di Roma), Maurizio Bottoni (Tornareccio e chiesa del Sacro Cuore di Chieti), Renato Balsamo (chiesa di Sant’Anna a Chieti), Piero Vignozzi (chiesa parrocchiale di Fara San Martino), Paolo Borghi (arrivo della funivia di Campo Imperatore) e Stefano Di Stasio (chiesa di Sant’Andrea a Pescara).”Questi mosaici – spiega Alfredo Paglione – nascono dalla mia passione per l’arte, che ha colorato tutta la mia vita, ma soprattutto dalla devozione che io e Teresita abbiamo sempre avuto per San Giovanni Paolo II. Possano dunque queste opere che ho disseminato in luoghi a me cari far crescere nelle comunità che ne godranno l’amore per il bello e la vicinanza ad un Papa universalmente riconosciuto come un gigante della fede. Ringrazio di cuore quanti hanno collaborato alla realizzazione di questa iniziativa, a partire da monsignor Masciarelli, parroco dei Dodici Apostoli, attento alle cose belle e grandi come l’arte”.