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Al Teatro Marrucino di Chieti ‘Operazione Quercia’

Chieti. Sabato 25 gennaio alle ore 21.15 e domenica 26 gennaio alle ore 18,dopo il tutto esaurito dell’anteprima della tournée 2014 lo spettacolo teatrale “Operazione Quercia – Mussolini a Campo Imperatore” di Pier Francesco Pingitore arriva al Teatro Marrucino di Chieti.

“Sono contento di portare lo spettacolo nella città che ha visto muovere i miei primi passi – ha detto l’attore Federico Perrotta – a Campo Imperatore, con grande sorpresa, abbiamo registrato il tutto esaurito. Per me è una grande soddisfazione recitare per la prima volta al Teatro Marrucino dove sono già intervenuto in varie vesti. Vorrei dare un nuovo slancio e vorrei far sentire meno alieni gli abruzzesi. Ci sono varie entità che hanno dato un sostegno a tutto ciò. Ringrazio il Kiwanis Club, la Carichieti e tutte quelle persone che non si sono soffermate ad essere aliene in terra d’Abruzzo ma hanno dato un sostegno a chi è abruzzese e vuole fare qualcosa per il proprio territorio”.
Questo spettacolo vuole essere una ricostruzione psicologica delle ore drammatiche che precedettero la liberazione del Duce. I suoi timori, le sue angosce, i ricordi che affiorano in disordine dall’anima di un uomo in balìa degli eventi, che però ha tenuto in pugno per vent’anni un grande Paese. I timori del futuro, l’abiezione paventata di una pubblica gogna, le recriminazioni per gli errori commessi, le colpe, i pentimenti, le preoccupazioni per la sorte dei suoi cari, dell’amata Claretta… E i colloqui con i suoi custodi, dai funzionari agli umili inservienti, che rappresentano in qualche modo un campione dello sterminato pubblico che fino a qualche mese prima lo acclamava, e che ora gli chiede conto di tutto… Da dischi a 78 giri, diffonde le musiche che hanno punteggiato la sua vita e quella degli italiani. E forse una coppia di fantasmi ogni tanto si vede danzare qua e là. Poi il giorno spazza via gli spettri della lunga, travagliata notte. E arrivano non già gli Alleati, ma i Tedeschi. Ed è la liberazione. Ma non c’è esultanza nel prigioniero. Piuttosto rassegnazione a un destino ormai segnato. La costruzione dello spettacolo si richiama al modello già sperimentato in “Quel Venticinque Luglio a Villa Torlonia” – messo in scena con successo dallo stesso autore, nell’estate del 2010 proprio a Villa Torlonia – e ne rappresenta, in qualche misura, un seguito ideale.
“Chieti è una città dal particolare valore culturale – ha commentato l’assessore provinciale al Turismo, Remo Di Martino – io oggi rappresento il Teatro Stabile d’Abruzzo che ha come direttore Alessandro Preziosi. Il progetto che Federico Perrotta è chiamato a portare a termine per il Teatro comporta un impegno per il quale si rappresentano anche degli spettacoli sul territorio. Ho avuto ragione su questo ad esempio il Musical ‘Aggiungi un posto a tavola’ sta riscuotendo un grandissimo successo. Siamo riusciti a far capire agli aquilani che il Teatro Stabile è dell’Abruzzo e deve produrre anche degli spettacoli. Siamo felici per ChietiQuando ci sono dei fatti storici raccontati in maniera obiettiva e quando ci sono degli attori bravi, si producono delle buone cose”.
Il protagonista, ora come allora, sarà Luca Biagini, straordinario interprete, peraltro sorprendentemente somigliante a Mussolini. Oltre Luca Biagini, è previsto l’intervento di altri sei attori: Mauro Mandolini, Marco Simeoli, Federico Perrotta, Barbara Lo Gaglio, Valentina Olla e Morgana Giovannetti. E di una coppia di ballerini Bruno Centola e Raffaella Saturni. I costumi di Graziella Pera, le coreografie di Evelyn Hanack. Testo e regia di Pier Francesco Pingitore. Operazione Quercia è una produzione Fondazione Cantiere Abruzzo – Italia, con la coproduzione del Tsa Teatro Stabile d’Abruzzo in collaborazione con l’Associazione Culturale Attori Animati. Lo spettacolo è patrocinato dal Comune di Chieti e dal Teatro Marrucino.
“Questo spettacolo – ha spiegato Pier Francesco Pingitore – rappresenta la condizione del popolo italiano in quel periodo. Io parlo del periodo di Mussolini in maniera distaccata ma allo stesso tempo con grande spregiudicatezza. Il popolo italiano viene lasciato da solo, quindi si rompe il patto tra Stato e popolazione. Questo coincide con il momento più drammatico della storia di Mussolini che dopo anni di potere assoluto si ritrova solo e lasciato dalla sua famiglia, cerca anche di suicidarsi. Ho cercato di tracciare un ritratto psicologico non solo di Mussolini ma anche degli italiani che si ritrovano senza nessuno che gli dà le direttive. Ringrazio chi ha partecipato anche solo come spettatore a questo spettacolo che a Campo imperatore ha riempito tutta l’estate”.
Francesco Rapino