Poggiofiorito. Verrà inaugurata nella tenura di Terre di Poggio, in contrada Mortella a Poggiofiorito, la mostra personale di Maria Elena Carulli, in Arte Mae.
A curare la mostra Massimo Pasqualone, che così dice: “Due, a mio avviso, sono i cardini del percorso artistico di Mae: da un lato, quello che potremmo definire panismo psichico, una rinnovata filosofia della natura legata ad una concezione biocentrica avversa a quella antropocentrica. La centralità della terra e della vita rispetto alla podestà dell’uomo su di essa, il rispetto dell’ambiente come casa dell’uomo da preservare per le generazioni future. L’artista appartiene alla natura, si identifica con essa, ascolta i suoi suoni, le sue emozioni, il suo grido di dolore per quello che stiamo facendo. Un’arte, direbbero i francesi, engagè, impegnata, secondo un fecondo ideale di bellezza come veicolo di valori morali. Un’arte, poi, che tenta il disvelamento, secondo un classico assunto della filosofia orientale per cui la realtà è coperta dal velo di Maja. Ecco allora il secondo principio della riflessione della nostra artista: la filosofia orientale e quel simbolo così profondo rappresentata dalla geisha. Nelle arti la geisha è presente con la Madama Butterfly di Puccini del 1904, nel cinema con il più noto Memorie di una geisha di Rob Marshall, tratto dal libro di Arthur Golden, passando poi per i testi di Carmen Consoli e di Luigi Tenco. Ma per Mae la geisha è il simbolo della sensibilità e della femminilità: erroneamente considerata prostituta di lusso, la geisha sa confortare la vita dell’uomo con il canto, la danza, la lettura e la musica, attraverso una ferrea educazione. La confusione, ingenerata dalla traduzione cinese della parola geisha con il termine yi ji, che vuol dire appunto prostituta, è presto chiarita dalla lingua giapponese, nella quale, invece, la parola è composta da due Kanji, gei, che significa arte e sha che vuol dire donna, con la traduzione letterale che corrisponde a donna d’arte, artista. L’apprendista maiko ha dato la stura all’iconografia tradizionale con complicate pettinature, trucco elaborato e sgargianti kimono, che colpirono Manet, Van Gogh, Klimt e tutto il movimento impressionista. Ed hanno impressionato Mae che le ha assunte a modello di vita e d’arte.