La formula dell’incontro-spettacolo alterna ricordi personali legati a Giorgio Gaber con immagini e filmati anche inediti, nel tentativo di raccontare in 90 minuti ciò che è stato Gaber. L’evento, fortemente voluto dalla Fondazione Gaber, focalizza l’attenzione sulla figura scenica e sulla dimensione pubblica e privata dell’artista, dagli anni ‘60 in poi. Si riflette in particolare sul Gaber vero, quello del Teatro-Canzone, che ispirava a inseguire il dubbio e non la certezza, mettendo in discussione tutto, provocando il dibattito.
Gaber secondo Gaber è uno spettacolo che ha l’andamento di una lezione, capace di emozionare chi Gaber lo ha conosciuto e amato, coinvolgendo in particolare il pubblico giovane, che per questioni anagrafiche (1939-2003) non ha potuto conoscerlo. Dalla vasta produzione dell’artista, Andrea Scanzi ha scelto di soffermarsi soprattutto sulla stagione del Teatro-Canzone che ha caratterizzato tre decenni della sua carriera quando, in collaborazione con Sandro Luporini, cominciò a girare per i teatri d’Italia con l’intento di “buttare lì qualcosa”. Interrogativi più che risposte. Suggestioni esistenziali e ideologiche, sempre accompagnate dalla musica dal vivo, da una sua forte presenza scenica e da una sua originale capacità di comunicare insieme con la voce e con la mimica. Canzoni alternate a monologhi caratterizzati dalla lucidità profetica e dal gusto per la provocazione.