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Teramo, Premio Di Venanzo: a Ruzzolini l’Esposimetro d’Oro alla Memoria

Teramo. Va a Giuseppe Ruzzolini l’Esposimetro d’Oro alla Memoria della 18esima edizione del Premio Internazionale per la Fotografia Cinematografica “Gianni Di Venanzo”.

La giuria ha individuato il primo Autore della Fotografia cinematografica a cui assegnare l’Esposimetro d’Oro. Il riconoscimento sarà consegnato ai familiari di Ruzzolini il prossimo 26 ottobre, nel corso della cerimonia di premiazione che come ogni anno si terrà presso il cineteatro Comunale di Teramo.

Giuseppe Ruzzolini ha illuminato, tra gli altri, i film di Pasolini, Leone, Pontecorvo e dei Taviani. Sua la fotografia di “Il mio nome è nessuno” del teramano Valerii.

Il Premio Di Venanzo ogni anno individua in quattro categorie i maestri della luce da premiare. La Giuria assegnerà dunque 4 Esposimetri d’Oro: all’autore della migliore fotografia cinematografica italiana; all’autore della migliore fotografia cinematografica straniera; alla carriera di un autore della fotografia cinematografica; alla memoria di un autore della fotografia cinematografica. Viene assegnata anche una targa speciale all’autore della migliore fotografia per una fiction televisiva.

“Teramo Nostra” l’associazione culturale che ha ideato e che organizza da sempre il Premio Di Venanzo, sta definendo gli ultimi dettagli del programma della 18esima edizione della manifestazione che si terra à a Teramo dal 14 al 26 ottobre prossimi. Nelle due settimane saranno ovviamente proiettati i film fotografati dai “maghi della luce” che saranno premiati con l’Esposimetro d’Oro, ma non mancheranno mostre, presentazioni di libri, concerti, la rassegna dei cortometraggi e la terza edizione del Premio Speciale “Istituto G. Caporale” dedicato ai video che indagano il rapporto uomo-animale. Va ricordato che tutte le iniziative della manifestazione, compresa la serata di premiazione, sono ad ingresso gratuito.

Nato a Roma il 21 maggio del 1930 e morto a Roma il 16 aprile 2007, Giuseppe Ruzzolini cresce professionalmente vicino a Otello Martelli e Leonida Barboni, i migliori direttori della fotografia della precedente generazione. “Prima che il pessimo carattere lo allontanasse dai salotti buoni di Cinecittà, visse una stagione entusiasmante tra gli anni Sessanta e Settanta , quando lavorò al fianco dei migliori registi italiani, da Liliana Cavani a Sergio Leone, da Gillo Pontecorvo a Pier Paolo Pasolini”. E’ quello che scrive il critico cinematografico Stefano Masi, Presidente di Giuria del Premio Di Venanzo, nel suo Dizionario Mondiale dei Direttori della Fotografia.