“L’Associazione Under 18 – ha sottolineato l’assessore Porcaro – ha proposto un punto di vista diverso di osservazione e di esame della Shoah, partendo dalla Scienza e dalla storia, per giungere alla giusta e unica conclusione possibile, ossia che ‘le razze umane non esistono’, come ribadito anche nel Manifesto contro ogni forma di razzismo sottoscritto nel 2008 da un gruppo di scienziati italiani come Rita Levi Montalcini. Ed è importante non dimenticare quanto accaduto nel mondo a causa delle aberrazioni delle leggi razziali”. L’assessore ha quindi letto il saluto del sindaco Albore Mascia rivolto agli studenti: “Riflettendo sulla commemorazione del dramma storico di un intero popolo, dobbiamo essere vigili e attenti nel non cadere nella fiacca ripetitività di una celebrazione che possa divenire quasi spersonalizzata, nella considerazione umanamente comprensibile della oggettiva difficoltà di percepire la reale dimensione di una tale feroce follia. Ma non è così. Quando, per una sorta di istinto di sopravvivenza, è possibile che si avverta la tentazione di superare mnemonicamente quegli orrori che hanno colpito interi popoli, più volte visti e partecipati, con il cui ricordo abbiamo convissuto da tanto tempo, quello è il momento di sfoderare il nostro coraggio. Ciascuno di noi infatti deve avere la forza di personalizzare concretamente quelle atrocità, poiché esse sono state vissute da ciascun singolo individuo di quelle genti e che ciascun uomo, ciascuna donna, ciascun bambino ha patito nella propria carne il dolore fisico lancinante, insopportabile delle torture, delle privazioni e degli oltraggi cui sono stati sottoposti e la disperazione di sapere di non poter far altro che subirli. Non solo nel nome indeterminato dell’Umanità, ma in nome di ciascuno e di ognuno di quegli esseri umani, dobbiamo unire, in una pietas generosa, commossa e genuflessa, quei martiri a ciascuna delle vittime di tutte le altre mostruosità ideologiche del secolo scorso, commesse dagli uomini in nome dell’Uomo, perché rifiutare questo abbraccio equivarrebbe a torturare e uccidere una seconda volta. Il 27 gennaio di 68 anni fa si sono aperte al mondo le porte di Auschwitz e il mondo ha scoperto l’orrore dei campi di sterminio , i forni dove sono stati uccisi donne, anziani, uomini, bambini in tenera età, colpevoli solo di essere Rom, ebrei, colpevoli solo di essere finiti nella rete di un momento storico tragico, privo di logica, in cui era venuto meno ogni minimo rispetto per la sacralità dello stesso valore della vita. La celebrazione della Giornata della Memoria dev’essere sicuramente l’occasione, da rinnovare in modo costante, per riflettere, per non spegnere le luci su quello sterminio, per continuare a raccontare storie di vite distrutte, annientate, sogni mai realizzati di giovani, di madri, di figli. Compito delle Istituzioni è quello di tramandare quella memoria drammatica che forse rappresenta una delle pagine più tristi del nostro passato, e abbiamo tale dovere anche quale segno di rispetto per i sopravvissuti”. Intanto l’amministrazione comunale ha anche disposto l’affissione sul territorio cittadino di manifesti dedicati alla Giornata della Memoria.