Mariangela Melato va ricordata tra i tanti motivi per la sua capacità di alternare tensione drammatica e brillanti slanci comici. L’ironica e intelligente Mariangela era nata a Milano il 19 settembre 1943, da padre tedesco e madre milanese.
Studiò pittura all’Accademia di Brera, per potersi pagare i corsi di recitazione di Esperia Sperani disegnava manifesti e lavorava come vetrinista alla Rinascente. Poco più che maggiorenne entrò nella compagnia di Fantasio Piccoli che la introdusse alla grande carriera di cinema e teatro, lavorando con i grandi come Dario Fo, Luchino Visconti e Luca Ronconi.
Mariangela Melato si rese celebre per la sua interpretazione nell’Orlando furioso (1968) di Luca Ronconi, ma eclettica e versatile nell’estro era anche un’eccellente ballerina, ricordiamo la sua Belcore sul palcoscenico del Sistina nella commedia musicale di Garinei e Giovannini Alleluia brava gente (1971).
Nella sua carriera si cimentò anche in ruoli di grande impegno nelle tragedie Medea (1986) e Fedra (1987) di Euripide e nelle commedie Vestire gli ignudi di Pirandello (1990) e La bisbetica domata di Shakespeare (1992).
Al cinema affronta ruoli drammatici come: La classe operaia va in paradiso, 1971, e Todo modo, 1976, di Petri; Caro Michele, 1976, di Monicelli; Oggetti smarriti, 1979, e Segreti segreti, 1985, di Giuseppe Bertolucci, ma è una grande interprete nella commedia, come in Mimì metallurgico ferito nell’onore (1972) e Film d’amore e d’anarchia (1973) di Lina Wertmüller; Casotto (1977) e Mortacci (1988) di Sergio Citti; Aiutami a sognare (1980) di Pupi Avati.
Mariangela Melato era una donna orgogliosa, di imponente personalità, energica era capace di dare mille sfumature ai tanti volti interpretati, una donna tenace e amata.
Lina Wertmüller intercettata per un commento sulla sua grande amica, distrutta dal dolore è riuscita a dire: “Ora non riesco a parlare, lo so, volete un commento, due parole. Ma ora no”, ha aggiunto commossa.