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A Orsogna una Bisbetica domata come non l’avete mai vista

Orsogna. Secondo appuntamento con la Stagione di Prosa di ACS Abruzzo Circuito Spettacolo, sabato 16 dicembre alle 21 al Teatro Camillo De Nardis di Orsogna è in scena La Bisbetica domata di William Shakespeare, traduzione e adattamento di Francesco Niccolini, regia di Tonio De Nitto in scena gli attori di Factory Compagnia Transadriatica.

Questa e’ la storia di Caterina, di sua sorella Bianca e di un intero villaggio che ha ferito e svenduto un bene prezioso. Questa e’ una storia che avrebbe potuto essere una favola. Caterina l’inadeguata, la non allineata e’ la pazza per questo villaggio. Dietro di lei, spigolosa ma pura e vera, un mondo di mercimoni, di padri calcolatori, di figlie in vendita, di capricci lontani dall’amore, di burattinai e burattini non destinati a vivere l’amore, ma a contrattualizzarlo. La nostra Caterina non sta a questo gioco e come in una fiaba aspetta, pur non mostrando di volerlo, un liberatore, un nuovo inizio che suo malgrado potrà costarle molto più di quanto immagini. Ed ecco che la commedia si fa favola nera, grottesca, più contemporanea forse, nel cinico addomesticamento che non è molto diverso dallo spietato soccombere.

Note del traduttore

Non aprite quella porta di Francesco Nicolini

“… io e Tonio De Nitto decidiamo di stare dalla parte di Caterina. Anche se è antipatica, anche se è manesca e sboccata. Ma divertente, e involontariamente un po’ infantile. La scena chiave, e involontaria confessione, è quando Caterina lega la sorella e picchia questa finta madonnina infilzata per farle dire chi è l’uomo che vorrebbe sposare: adolescenziale, svalvolata e romantica Caterina, altro che bisbetica. Sogna un mondo in cui ci si sposa per amore e non come una vacca data per l’accoppiamento dal padre padrone. E lo dice!, ci prova, urla la sua rabbia contro il padre magnaccia (non è un Capuleti, ma non vedo grande differenza), e pure contro la sorella che piange e non reagisce. Nella sua ingenuità trasparente, Caterina sbaglia con Bianca: perché la sorellina ha capito tutto, ha compreso che può diventare burattinaia ma solo se finge di stare alle regole del gioco. Bianca decide, e sposa chi le pare, ha fortuna e al tempo stesso sfrutta umori e buoi dei paesi suoi. Invece Caterina vorrebbe riscrivere le regole, dire di no al padre e allo sposo canaglia, costi quello che costi. E – inevitabilmente – gliela fanno pagare…”.

RASSEGNA STAMPA – estratti

Giulio Baffi su A Teatro. 28 gennaio 2016

“…ci sono spettacoli interessanti, in scena, per ora e con sapiente prudenza d’impresa, soltanto per due giorni. Come questa “Bisbetica domata” che Francesco Niccolini ha riscritto lavorando ancora una volta “in rima” sulla celebre commedia di, Shakespeare, e Tonino De Nitto ha messo in scena firmando una regia d’intelligente ed inconsueto spiazzamento….”

Nicola Viesti su Hystrio di luglio – settembre 2015

“…Un lavoro per certi versi sorprendente in quanto De Nitto e Francesco Niccolini, s’impegnano nella non semplice fatica di svelare, restando quanto più fedeli al testo originale, gli aspetti oscuri e violenti di una delle più divertenti e ambigue opere del Bardo. La messinscena pare quindi scardinare gli usuali canoni di lettura virando verso un’inedita tragicità. Padova diventa un ridente paesello di cartone nel quale il balletto dei personaggi si svolge tra un gran sbattere di porte e finestre. Una società di zombi in cui l’amore e il sesso sono alla portata di chi può meglio pagarseli e dove Battista, padre della bisbetica ma consapevole Caterina, sembra un magnaccia livido, una maschera espressionista. …L’importante è liberarsi della figlia, guadagnandoci pure, e Petruccio, senza scrupoli e senza anima, è l’uomo giusto. Una Bisbetica così non si era mai vista e certo non è semplice per gli autori districarsi tra l’inevitabile comicità del testo e le nuove pulsioni che lo attraversano rendendolo pulsante e vivo. …Uno spettacolo che merita di essere visto anche per il gruppo di eccellenti attori. Tra tutti citiamo il fantastico padre di Franco Ferrante e i due interpreti principali: Ippolito Chiarello incarna un Petruccio inesorabile e crudele con grande misura e Angela De Gaetano, brava sempre, si mostra infine superba.”

Tommaso Chimenti su ilfattoquotidiano.it del 27 marzo 2015

“Terzo passaggio shakespeariano, dopo il Sogno e appunto Romeo e Giulietta, della felice unione tra il regista, fuoriuscito qualche anno fa dai Cantieri Koreja, e il drammaturgo Francesco Niccolini, anche questo testo è stato reso in rima baciata, ed un ensemble di lavoranti dello spettacolo, un manipolo di eccellenze che fa di questo gruppo il meglio della scena pugliese, sempre fervida e innovativa, sempre curiosa e scoppiettante. Grande cura dei dettagli, scene evocative, costumi acuti e musiche raffinate, ed interpreti provenienti da vari e diverse realtà al servizio di un’idea potente come quella del connubio De Nitto-Niccolini. (..) Tutto è miscelato per farci accomodare in questo salotto, predisporci al morbido, al consolatorio, al buffetto sulla guancia. Una lenta preparazione prima del cambio di registro spiazzante, noir e feroce, che cala come mannaia a tranciare l’allegria.”

Il prossimo appuntamento è il 14 gennaio con La divina commediola con Giobbe Covatta.

BOTTEGHINO

Apertura martedì e venerdì 10.30-12.30 e 16.00-18.00

Il giorno dello spettacolo a partire da 2 ore prima dell’inizio della rappresentazione