A Giulianova Peter Brötzmann Chicago Tentet in concerto

DamageBroetzmann1Giulianova. Sarà un concerto di eccezione quello che si terrà domenica 4 novembre alle 18.30 nell’Auditorium del Centro socio-culturale dell’Annunziata in via dei Pioppi a Giulianova.  

Peter Peter Brötzmann e l’ensemble Chicago Tentet, di undici elementi, calcheranno le scene per l’unica data italiana dopo dieci anni di assenza dal territorio nazionale. 
L’iniziativa è stata organizzata dall’associazione culturale L’Officina (l’Arte e i Mestieri) di Giulianova, in collaborazione con il Comune di Giulianova, il Goethe-Institut, il BIM Vomano- Tordino, il Grand hotel Don Juan e la Julia Servizi nella persona di Simona Conte.

Peter Brötzmann, sassofonista, clarinettista, solista di tarogato (lo strumento ad ancia tipico della musica popolare ungherese), è sulle scene dalla metà degli anni ’60 quando si distinse come solista, compositore e organizzatore. E’ inoltre tra i fondatori della Free Music Production di Berlino (FMP), etichetta discografica e centro di coordinamento tra i musicisti.

Fra le produzioni di Brötzmann da ricordare “Machine Gun”, del 1968, uno dei dischi cruciali dell’artista. L’album venne così chiamato per via del soprannome dato dal trombettista, Don Cherry, al sassofonista per il suo stile travolgente, e venne registrato con un ottetto che proponeva una sintesi perfetta dell’eredità del free jazz storico con il nuovo vocabolario dell’improvvisazione europea.  
Peter Brötzmann ha continuato la sua attività negli ultimi venti anni affrontando nuovi contesti sonori, collaborando con artisti più giovani, di cui è stato uno degli ispiratori principali, e praticamente con tutti i più grandi esponenti di questa musica.  
Una delle scene più frequentate da Brötzmann è quella del new jazz di Chicago, dove ha fondato il Chicago Tentet, uno degli ensemble più sorprendenti e longevi sulla scena dell’improvvisazione che negli anni ha coinvolto alcuni dei migliori improvvisatori della scena internazionale (Ken Vandermark, Mats Gustafsson, Joe McPhee, Hamid Drake, William Parker, Paal Nilssen-Love ed altri).  
Musicista senza filtri e senza compromessi, dotato di una presenza scenica ipnotica, il suo suono inimitabile ha portato a coniare nei circoli di avanguardia il neologismo “brotzen”, riferendosi a un modo energico di suonare.  
E’ anche attivo come pittore ed artista visivo, particolarmente apprezzato e con numerose mostre personali all’attivo.

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