Come spiegato dall’etnomusicologo Carlo Di Silvestre, “si tratta di un corso che si concentra sull’insegnamento del repertorio musicale e dei balli tradizionali regionali e del Centro Sud Italia”. Diversi gli strumenti popolari che si potranno imparare a suonare, come la chitarra battente, antica chitarra popolare utilizzata nelle tarantelle del Gargano e calabresi, pizziche salentine e saltarelli abruzzesi, nonché in serenate, stornelli e canti rituali di Sant’Antonio Abate.
“Non mancherà – continua Di Silvestre – l’insegnamento dell’organetto abruzzese, dei tamburi a cornice, dei flauti e della zampogna. Di particolare interesse è, inoltre, il laboratorio dedicato alla prassi vocale del repertorio tradizionale costituito da antiche storie, ballate, serenate, canti sul lavoro dalle arie modali con andamenti melismatici e da stornelli poggiati su ritmi serrati”.
“I laboratori – sottolinea in merito l’assessore alla Cultura Filippo D’Agostino – rappresentano l’occasione per avvicinarsi alla musica “delle diversità culturali” e, soprattutto, per approfondire la conoscenza di un genere musicale ricco di contenuti culturali e allo stesso tempo estremamente appassionante e piacevole da eseguire”.