Chieti. Per chi durante le vacanze avrà scattato delle belle foto ai monuenti italiani e pensava di pubblicarle sul proprio blog, su qualche social network o addirittura proporle in vendita dovrà fare attenzione perchè i soggetti come monumenti, paesaggi, oasi naturalistiche o altro potrebbero avere un proprietario che, per legge, sarebbe autorizzato a chiedere il pagamento di un canone, a meno che non si decida di candidare gli scatti al concorso Wiki Loves Monuments, in vigore fino al 30 settembre, per il quale alcune istituzioni hanno “liberato” i loro monumenti da questo vincolo.
In provincia di Chieti il WWF è stata l’istituzione più attiva, che ha subito aderito all’iniziativa dando la possibilità ai cittadini di fotografare senza vincoli il proprio patrimonio, “liberando” le Cascate del Rio Verde, a Borrello (uno dei più integri corpi idrici dell’intero bacino del Sangro, con una ricchissima vegetazione, caratterizzata dalla convivenza tra leccio e abete bianco, popolata da numerosi uccelli e dal rarissimo gatto selvatico), l’Oasi Serranella a Sant’Eusanio del Sangro (con 218 specie diverse di uccelli tra cui alcune molto rare come il falco pescatore, la cicogna nera, il mignattaio, la gru, l’airone bianco maggiore e il cormorano) e il Lago di San Giuliano, riva di Miglionico. Soggetti meravigliosi, le cui immagini potrebbero essere candidate al concorso Wiki Loves Monuments.
“Oggi in Italia i monumenti fotografabili gratuitamente per partecipare al concorso Wiki Loves Monuments sono poco più di 300, tanti quanti quelli del Canton Ticino – dichiara Frieda Brioschi, presidente di Wikimedia Italia – considerando il nostro patrimonio culturale e la nostra storia millenaria, credo siano proprio pochi. Pensiamo per esempio che in tutta la Svizzera sono associazione per la diffusione della conoscenza libera fotografabili 7.654 monumenti, oltre 9.000 in Messico e più di 80.000 negli Stati Uniti. Fortunatamente alcune istituzioni come il WWF, l’associazione delle Città d’Arte dell’Emilia Romagna, la Curia di Modena, diversi Ecomusei, oltre ad alcune Regioni, Province e Comuni, hanno ritenuto importante offrire a Wikipedia l’opportunità di pubblicare gratuitamente le immagini dei loro monumenti, consentendo così di valorizzare e documentare l’immenso patrimonio culturale e paesaggistico del Belpaese sul Web, promuovendone la ricchezza artistico-culturale presso una vasta platea internazionale e aumentando la consapevolezza della necessità di tutela dei monumenti, preservandone la memoria. Wikipedia – conclude Frieda Brioschi – è un bene di tutti e chiunque può offrire il proprio prezioso contributo”.
Il vincolo cui l’edizione italiana di Wiki Loves Monuments deve attenersi è dettato dal “Codice Urbani” (ovvero il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio stilato da Giuliano Urbani, Ministro per i Beni e le Attività Culturali dal 21 giugno 2001 al 23 aprile 2005), secondo il quale per poter fotografare un qualsiasi monumento italiano e pubblicarne l’immagine, occorre ottenere l’autorizzazione da parte del “legittimo proprietario”, sia esso ente statale o meno, che di norma impone il pagamento di un canone qualora lo scopo delle foto scattate non sia personale. L’importo del canone è stabilito dall’autorità che ha in consegna il bene, tuttavia non esiste un elenco che chiaramente specifichi chi “possiede” cosa. Per poter pubblicare le foto dei beni culturali e paesaggistici italiani occorre dunque bussare alla porta di tutti gli enti coinvolti (Ministero, soprintendenze, regioni, province, città metropolitane, comuni ed enti privati) per scoprirne i legittimi proprietari. Un’impresa titanica, cui però il team di Wikimedia Italia, organizzatore del concorso Wiki Loves Monuments, non si è arreso, arrivando, a oggi, a “liberare” oltre 300 monumenti. Al concorso sarà possibile partecipare fino al 30 settembre, mentre le istituzioni che volessero continuare a “liberare” i propri monumenti, possono contattare Wikimedia Italia fino al 29 setttembre scrivendo a contatti@wikilovesmonuments.it.