Uno sguardo ancora più forte verso gli studenti stranieri (già più di 300, tra Erasmus e iscritti) e la nuova sfida di tagliare il traguardo delle 2500 immatricolazioni.
L’Università di Teramo, al secondo posto della classifica Censis tra i piccoli atenei statali, ha presentato questa mattina la nuova offerta formativa per il prossimo anno accademico. Non una rivoluzione già peraltro messa in atto, ha spiegato il Rettore Luciano D’Amico in compagnia del Prorettore vicario Dino Mastracola, piuttosto un consolidamento e la presentazione della novità del nuovo corso di laurea magistrale in economia (già nota), completamente in inglese. Un corso peraltro interateneo con La Sapienza di Roma.
E’ solo l’ultimo corso di laurea in ordine di tempo in inglese dell’Ateneo di Teramo, che punta per l’appunto a stimolare madrelingua italiani e non, a cimentarsi con degli studi totalemente tenuti con una delle lingue più parlate al mondo.
“La nostra arma vincente – ha spiegato il Rettore – è stata l’aver puntato sulla specializzazione della nostra offerta formativa, così come vincente è stata la scelta di complementarietà dei tre atenei abruzzesi: il nostro sistema universitario regionale offre una ampia gamma di corsi di studio, che non vanno a sovrapporsi gli uni con gli altri”.
LE IMMATRICOLAZIONI. Nell’anno accademico da poco concluso, l’Università di Teramo ha superato la barriera delle duemila iscrizioni (2005, per l’esattezza). “Adesso l’obiettivo è la quota di 2500”, prosegue D’Amico. Inoltre, in pochi anni, l’ateneo teramano è stato capace di abbassare la percentuale di studenti fuori corso, dal 34% al 26%.
I NUMERI. Detto del secondo posto generale in classifica Censis, il Rettore ha anche illustrato altri numeri: l’Università di Teramo è scesa nella graduatoria delle borse di studio concesse, ma è prima tra i piccoli atenei per comunicazione e servizi digitali (seconda in Italia), prima per le strutture offerte e punta a salire per i servizi. In tale ottica, la realizzazione della casa dello studente entro i prossimi quattro anni (dovrebbe essere completamente finanziata ad ottobre) permetterà all’ateneo di avere un nuovo studentato a viale Crucioli, gestito dall’Adsu.
LA CABINOVIA. D’Amico ha parlato anche della cabinovia che avrebbe dovuto collegare centro storico e Colleparco, bocciata dal consiglio comunale. “Evidentemente nonostante voglia passare per città universitaria, Teramo ha invece più che altro una vocazione ciclistica (riferendosi alla prossima realizzione del ponte ciclopedonale; ndg) – sottolinea il Rettore – La città ha rinunciato ad un progetto innovativo a costo zero, perché la nuova struttura sarebbe stata totalmente finanziata (Masterplan; ndg) e l’Università avrebbe coperto i costi di gestione. Una rinuncia per un ponte ed una rotonda, credo che di base ci sia una forte incoerenza”.
E rilancia le sfide per nuove strutture: “Entro l’estate verrà presentato il bando di progettazione per il manicomio, dove sorgerà una cittadella della cultura e lì verranno trasferiti il Dams e Scienze della Comunicazione”. Altra sfida sarà la realizzione di impianti-pilota per sperimentare nuove tecnologie di produzione nel campo agroalimentare, che saranno messi a disposizione della città.