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Chieti, commemorazione del magistrato Giovanni Falcone

Chieti. Questa mattina, presso l’Auditorium dell’Istituto Magistrale “Isabella Gonzaga” di Chieti, c’è stata lla cerimonia commemorativa dei venti anni dalla strage di Capaci in cui persero la vita il magistrato Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta. Alla cerimonia ha preso parte anche il sindaco del capoluogo teatino, Umberto Di Primio.

Il dirigente scolastico Antonio Salvio, i docenti e gli studenti dell’Istituto “Gonzaga”, alla presenza delle autorità cittadine (funzionari della Prefettura, questore, sindaco, vicesindaco e assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Chieti) hanno presentato il video “Il futuro non è sopravvivere”, lavoro che si è classificato finalista al concorso nazionale “Capaci vent’anni dopo. Etica, ruolo e valore della memoria” ed hanno reso noto che una delegazione di studenti della scuola, a bordo della “nave della legalità”, si è recata oggi a Palermo per partecipare alla manifestazione commemorativa e al corteo che avrà luogo nel primo pomeriggio per le strade della città.

Il sindaco Di Primio, a seguito della cerimonia, ha voluto ringraziare sentitamente tutti gli studenti che hanno partecipato alla commemorazione, complimentandosi con quanti di loro si sono impegnati nella realizzazione del lavoro classificato finalista al concorso nazionale, e ha poi dichiarato: “La vostra generazione è stata capace di raccogliere il dolore e le testimonianze di quei momenti e ne sta facendo un motivo per scrivere la storia del futuro. Le parole d’ordine di una nuova cultura sociale le state imprimendo proprio voi sulle pagine della memoria. Di episodi della storia che ci aiutano a ricordare che non si ripetano taluni fenomeni sono pieni i libri ma la cerimonia di oggi deve avere l’imperativo non solo di ricordare ma anche di rifiutare ciò che è accaduto. La giustizia è un valore che non ha colore, ci conduce direttamente ad un altro valore, il rispetto, ma collegato ad esso vi è un principio forte che sta crescendo fra i giovani ed è il rifiuto delle mafie, sistemi che credono di gestire il paese attraverso l’illegalità, il sopruso, l’economia. Il rifiuto della mafia deve partire anche da Chieti. Sarebbe stupido, infatti, pensare che episodi già visti in altre regioni non si possano verificare anche sul nostro territorio. Senza anche le nostre voci le mafie possono fare ciò che vogliono, se hanno il silenzio intorno a loro possiedono un terreno assolutamente fertile. L’associazione Nazionale dei Comuni è convinta che il futuro lo possiate scrivere solo voi ragazzi. Chi ha un ruolo nel presente ha un unico compito: quello di mettervi nelle condizioni di farvelo scrivere, sforzandosi di non lasciarvi un mondo macchiato di sangue ma un presente candido in modo che possiate progettare il miglior futuro per voi”.