“Ogni anno la festa cresce sempre di più – ha spiegato il coordinatore della manifestazione, Mario Olivieri – anche se la base è sempre quella, ci sono delle iniziative collaterali. Il momento di elite è quello religioso nel quale il vescovo è sempre presente. Quest’anno il simbolo della festa è una mano. Siamo in tanti ma facciamo parte di un corpo unico che si muove insieme, la mano simboleggia proprio questo. La manifestazione si chiuderà con dei concerti di una cantante tunisina e di alcuni gruppi giovanili. Per scelta li faremo esibire nel pomeriggio, in quella fase della giornata c’è un’attenzione diversa. Non ci sarà la classica musica multietnica, ma ci sarà un tipo di musica diversa. Dietro questa festa c’è tutto un mondo”.
La Festa dei Popoli è un’iniziativa organizzata da: Centro Interculturale Mondo Famiglia, Caritas Diocesana e Migrantes, Centro Servizi per il Volontariato, Comunità Volontari per il Mondo, Centro Servizi Immigrati del Comune, Centro Sportivo Italiano di Chieti, Comune di Chieti Assessorato alle Politiche Sociali, Associazione e Comunità Immigrate.
“Ringrazio Mario e tutte le associazioni – ha aggiunto l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Chieti, Emilia De Matteo – che in maniera consolidata da anni danno un momento di riflessione sotto il profilo morale e religioso in cui c’è un momento di incontro. Con lo Sportello Stranieri c’è la possibilità di inserimento per queste persone. Nel 2009 sono stati assistiti 2406 stranieri, nel 2011 c’è stato un incremento di 271 persone. Il Comune di Chieti ha avuto sempre questa sensibilità verso le persone provenienti da altri paesi. C’è un progetto molto importante denominato Donne ore visibili, promosso dal Ministero delle Pari Opportunità che ha avuto un grande riscontro sul territorio e si occupa di donne non assunte. Questa è stata l’occasione per fare emergere il problema del lavoro in nero. Il Centro Servizio Immigrati, che si occupa anche di queste persone, ha avuto 1203 richieste di aiuto di vario tipo. In un momento come quello di oggi, è importante comprendersi e rispettarsi reciprocamente affinché si possa superare la crisi con le diversità che sono proprie di ogni paese”.
Nell’occasione, domenica 20 maggio, ci sarà la presentazione della mostra fotografica di Liborio Noval su “Cuba e Benedetto XVI” che durerà dal 21 al 27 maggio prossimi. Lunedì 21, alle ore 18, ci sarà un convegno-dibattito su Cuba con Magda Resik Aguirre, nota giornalista di Habana Radio e Ana Lourdes Soto Pèrez.
“Mi voglio unire al ringraziamento verso tutti coloro ch organizzano questa festa – ha detto l’assessore alle Attività Produttive del Comune di Chieti, Antonio Viola – della quale sono partecipe anch’io sin dalla prima edizione. Solo attraverso il confronto ed il dialogo riusciremo a stabilire un mondo diverso. Spesso si creano molti problemi perché non c’è comunicazione. Questo è il momento clou di un’attività che queste persone svolgono quotidianamente per l’integrazione dei popoli. Noi abitiamo nel mondo e siamo cittadini del mondo. La mostra è un’appendice di una manifestazione più grande che è la Festa dei Popoli. Quest’anno si è posta l’attenzione su Cuba perché lì c’è stata la visita del Santo Padre ed io sono riuscito ad avere delle foto che esporremo nella mostra”.
Nella mattinata di domenica, alle 10 ci sarà il “Villaggio del mondo” con oltre 25 nazioni in mostra con stand, artigianato, storie, culture. Alle 10.30 ci saranno i “Laboratori del mondo” con attività con i bambini (griot, fiaba, strumento musicale pittura), alle 11.30 “Costruiamo il mondo”, si tratta di un dibattito del CSV e del CVM su volontariato e cooperazione ed alle 12.30 “Sapori e saperi del mondo” con degustazione negli stand del “Villaggio del mondo”. Nel pomeriggio, alle 15 “Insieme per il mondo” con spettacoli, rappresentazioni, reading a cura delle scuole e delle associazioni, alle 16.30 “In ascolto del mondo”, si tratta di un momento interreligioso per la pace presieduto da Mons. Bruno Forte, a seguire ci sarà la cantante Federica Graziani; Alle 18 “Sfilata del mondo”, si tratta di una sfilata di abiti e costumi multietnici a cura della Comunità; alle 19 “Teate mondo”, torneo di calcio a 5 per nazioni a cura del CSI. Dalle ore 19.30 in poi concerto con Copeira Abolicao (Brasile, Compayomar (Cuba), Polina Kondratyeva (Ucraina), Mallakasterioti Mki (Albania), Pap Kan & The Kemaan (Senegal), Rogerio Celestino (Angola), Petrica Popa (Romania), Neshua (Tunisia), La Montredu (Italia e Ziryab (Italia).
“Il concerto per me è l’evento fondante – ha detto Ziryab – io sono siciliano, la Sicilia è stata invasa un po’ da tutti, quindi deriviamo da parecchie etnie. È la nostra genesi mettere in comune le esperienze di tutti. Io insegno chitarra moderna e mi sono ritrovato ad insegnare a classi eterogenee e mi sono trovato davanti a delle problematiche. La sfida è stata quella di tirar fuori da questi ragazzi le capacità musicali. Questi ragazzi hanno un modello musicale che è privo di identità perché si raccoglie la cultura americana senza nessun tipo di filtro. Abbiamo pensato di pubblicare un CD che avremmo voluto avere a disposizione domenica, ma non ce l’abbiamo fatta. Oggi il problema dei ragazzi, soprattutto in una certa fascia di età, è che devono sentirsi protagonisti, quando non lo riescono a fare in positivo, lo fanno in negativo”.
“Mi sono incontrato con Mario e con CVM prima di diventare sindaco – ha concluso il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio – ed avevo promesso che se avessi vinto le elezioni, non avrei lasciato cadere nel vuoto questa iniziativa. Spesso si ha paura della diversità perché non la si conosce. Una cosa che mi è capitata e che mi ha fatto piacere come sindaco, è relativa ad una manifestazione di beneficenza di qualche giorno fa ed io dissi che non la potevo appoggiare a causa del momenti di crisi, un po’ di tempo dopo queste persone erano tornate dicendo che avevano raccolto 30 mila euro. Questo dimostra l’attenzione di questa città verso le persone che hanno bisogno. Sono orgoglioso di ospitare la Festa dei Popoli che sa cogliere gli aspetti positivi di chi è immigrato e si è integrato nel nostro paese”.
Francesco Rapino