L’esposizione è un modo per riflettere anche sulle forme della rappresentazione del terremoto e della ricostruzione, a partire dallo strumento più semplice e immediato a disposizione: carta e matita.
La mostra è il risultato di un’iniziativa che si ispira al movimento internazionale degli urban sketchers, i “disegnatori di città”, che raccontano le città attraverso matite, acquarelli e taccuini da disegno e del corrispondente gruppo italiano.
Fedeli alla “missione” del gruppo, i disegnatori che si sono aggregati nel progetto Una carriola di disegni hanno voluto raccontare la bellezza ancora intatta di L’Aquila, senza nasconderne però le crepe e le rovine. Attraverso matite e colori hanno cercato di “riappropriarsi” degli spazi cittadini, invadendo – così come hanno fatto le “carriole” – la zona rossa.
La mostra è stata esposta di recente a Roma e la sua esperienza è approdata anche a Barcellona, in occasione del secondo simposio internazionale degli Urban Sketcher.
A chiusura della mostra, il 18 aprile, si terrà in Facoltà un evento conclusivo per approfondire la situazione post sisma del capoluogo abruzzese alla quale parteciperanno disegnatori, fotografi, urbanisti, storici, giornalisti e scrittori.