Un pomeriggio in meno passato a ‘squagliare’ la Play Station o a ‘squagliarsi’ davanti a Facebook sarebbe già stato un gran risultato; tre pomeriggi di festa e di arte sono un successo insperato. Se ci si pensa, nemmeno le più grandi istituzioni cittadine potrebbero mai sperare di organizzare un’iniziativa del genere e, con gli stessi mezzi, riuscire ad allestire una cosa simile; se invece il motore è la volontà, quella vera, quella spontanea dei ragazzi le cose girano, e come se girano: centinaia di ragazzi, complice la primavera, riuniti per FARE. Loro l’hanno chiamata ‘Street art’, ma solo per trovare un nome identificativo ad una tre giorni di festa dell’arte, in ogni sua forma; anche quel ‘loro’ si potrebbe ricondurre agli studenti del Liceo Artistico ‘Misticoni’ e dell’istituto d’arte ‘Bellissario’, ma l’invito è stato allargato e raccolto da tutti i giovani artisti di Pescara e dintorni.
Ieri, giovedì 22, sul piazzale della Madonnina del porto, oggi in piazza Unione, domani il “bordello completo” nell’affollatissimo sabato pomeriggio di piazza Salotto. Nessuno gli ha “passato” niente, tutto autofinanziato: colori, pennelli, bombolette, fogli e pannelli; materiale, ispirazione e, soprattutto, senso artistico autonomi.
Arte in strada: c’è chi si fa ispirare dall’obelisco della Madonnina e chi ritrae il Ponte del Mare. E arte di strada, quella dei writers che con lo spray colorano cubi di cartone o completano le sculture e le installazioni create seduta stante. “Lo scopo”, si legge sulla pagina Facebook dell’evento, “è quello di poter dare libera espressione artistica agli studenti purtroppo, spesso e volentieri, condizionati dai canoni scolastici che molte volte bloccano la creatività dello studente. Lo Street Art sarà un occasione dove liberarsi e dimostrare alla città di Pescara, il valore degli studenti e della loro arte troppe volte sottovalutata!”. Per questo non ci si meravigli nel vedere ragazzine stese di pancia sul cemento a disegnare ciò che la testa passa e lascia scappare al di fuori delle quattro mura di un’aula, o chi ruota sulla testa in un passo di hip-hop. E’ una festa, e si fa arte: anche quella delle chitarre suonate sulle panchine, dei bonghi che accompagnano gli skateboard e i rollerblade mentre saltano da un muretto all’altro. Nessuno si fa male, nessun muro viene ‘sporcato’, al massimo qualche compito a casa che rimane arretrato, ma le immagini della nostra galleria valgono per ogni giustificazione.
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Daniele Galli