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Teramo, Note di Solidarietà: raccolti 11mila euro per la Caritas

Teramo. Gli organizzatori dell’evento “Note di Solidarietà” che ha visto lo scorso 10 marzo la partecipazione a Teramo del concerto di Mons. Marco Frisina e del Coro della Diocesi di Roma, sono stati ricevuti questa mattina in Episcopio dal vescovo di Teramo-Atri, Mons. Michele Seccia, per la consegna della raccolta fondi destinati al progetto della Caritas diocesana “Emporio della solidarietà”, effettuata durante la manifestazione.

“Siamo davvero orgogliosi” ha detto Gabriele Valeri del Comitato organizzatore “di poter consegnare questa mattina, alla presenza del vescovo, alla Caritas diocesana quanto raccolto durante la manifestazione. Oltre al successo avuto dal concerto, andato ben oltre le nostre aspettative, con la presenza di 800 persone circa, più tante altre che non sono entrate nella Chiesa di San Domenico rivelatasi troppo piccola per contenere tutti coloro che avrebbero voluto partecipare, siamo lieti di poter annunciare anche il grande risultato economico ottenuto a favore della Caritas che ha fruttato una raccolta di oltre 11.200 euro”.

Grande soddisfazione è stata espressa anche dal vescovo Mons. Michele Seccia che ha ribadito quanto sia importante dare spazio alla creatività per realizzare opere concrete di sostegno ai più bisognosi e come, quello del concerto, sia stato un segnale importante per l’intera diocesi ed in particolare per gli operatori della Caritas che hanno potuto sentire tangibile il sostegno della comunità.

“Nel ringraziare l’impegno di tutti coloro che si sono adoperati per la riuscita dell’iniziativa” ha detto don Igor Di Diomede, direttore della Caritas diocesana, “vogliamo sottolineare anche il coinvolgimento dei nostri stessi utenti che, dopo l’esperienza della raccolta delle olive dello scorso autunno, hanno offerto la loro collaborazione anche in questa occasione, preparando la cena per gli artisti dopo il concerto. Riteniamo che sia fondamentale, infatti, renderli parte attiva nelle nostre iniziative per consentire loro di trovare un riscatto e di potersi sentire anch’essi utili per la società”.