L’appuntamento è alle 14.30, quando le ferchie delle singole contrade sfileranno attraverso il centro storico di Casacanditella. Organizzata dal comitato festeggiamenti “Sant’Antonio Abate” con il patrocinio dell’amministrazione comunale, la manifestazione è infatti legata alla tradizione dei rioni, che originariamente incendiavano la propria ferchia mentre i contradaioli facevano festa con grasse libagioni a base del maiale appena ucciso.
Seguiranno la Santa Messa e la processione, mentre per le ore 18.00 è prevista l’accensione delle torri di canne presso la chiesa dedicata a Sant’Antonio, in via Calcara, la contrada a metà strada tra il centro e Semivicoli.
“È una tradizione che viene da molto lontano – spiega il primo cittadino Giuseppe D’Angelo –. Un rito a cui teniamo molto, che si rinnova di generazione in generazione e che ci riporta alla mente le nostre origini contadine”.
Non è infatti un caso che Casacanditella abbia deciso di continuare a chiamare “ferchie” le torri di canne da incendiare, come tramanda la lingua dialettale, ricordando in questo modo i tempi in cui i grandi fasci venivano accesi per chiedere la grazia al Santo.
La festa proseguirà poi con la degustazione dei prodotti locali tipici e delle crispelle, protagoniste della sagra che animerà il centro storico con balli e musica fino a notte fonda.