Giulianova. Tra le 356 opere di architettura selezionate dalla Commissione Europea e ldaa Fundació Mies van der Rohe per il Premio di Architettura Contemporanea dell’Unione Europea – Mies van der Rohe Award 2017, diciassette sono italiane e, una, in particolare, è stata realizzata a Giulianova.
Si tratta del palazzo realizzato su via Gramsci, a Giulianova Paese, progettato dall’architetto giuliese Giovanni Vaccarini.
L’edificio, all’epoca, venne realizzato demolendo una palazzina preesistente, e attirò le critiche del primo cittadino Francesco Mastromauro, che dichiarò “Con tutto il rispetto per il progettista, che mi dicono molto noto ed apprezzato addirittura in ambito nazionale, pur tuttavia mi sembra che la fisionomia del nuovo edificio, ultramoderno, faccia a pugni con il contesto in cui è inserito, caratterizzato da preesistenze tardo ottocentesche e di primo Novecento. D’altronde la zona in cui si colloca è quella dell’espansione urbana extramuraria avutasi a partire dagli anni settanta-ottanta dell’Ottocento; fuori, quindi, dell’antico perimetro quattrocentesco, ma comunque entro un’area che si connota per la presenza di edifici con uno stile omogeneo, e comunque con una loro connotazione prtecisa. So bene – proseguiva Mastromauro – che per molti non è temerario inserire emergenze ultramoderne all’interno di aree con tessuti edilizi antichi, modificando così la città consolidata e portando di conseguenza nuove funzioni all’interno di edifici storici. Una coesistenza che, per citare un esempio molto noto, si ravvisa nell’ambasciata olandese di via Michele Mercati a Roma, con interventi che hanno interessato un villino neo-rinascimentale risalente al 1929. O più ancora nella City di Londra. Ma Giulianova non è Londra, né Barcellona, ed io credo che il progetto debba essere rivisto. Per questo – concluse il sindaco – ho chiesto l’intervento del dirigente Maria Angela Mastropietro in ordine al permesso di costruire, così come pubblicamente chiedo ai committenti di rivedere il progetto dell’edificio, rimettendomi alla loro sensibilità”.
L’edificio, poi, risultò realizzato in conformità con il Piano Regolatore Generale e con tutti gli strumenti sovraordinati, e venne realizzato, nonostante le perplessità del primo cittadino.
Ora la palazzina viene consacrata tra le più interessanti architetture contemporanee del pianeta, come sottolinea l’organizzazione del premio che, nel presentare le architetture selezionate, dichiara “Le opere nominate sono interessanti, innovative e hanno migliorato le condizioni preesistenti nel territorio. Mettono in discussione i limiti e hanno stabilito nuovi standard basati su forti strategie di collaborazione e partecipazione”.
Una rilevante opera di architettura contemporanea in sostituzione di un’anonima palazzina dei primi del novecento, che arricchisce un territorio, spesso caratterizzato da anonima, se non addirittura brutta, edilizia, senza alcun pregio architettonico e mal inserita nel contesto ambientale.
E’ pur vero però che nessuno è profeta in patria, e infatti l’Architetto Vaccarini ha spostato il suo studio da Giulianova a Pescara, e che i gusti sono soggettivi.