Le proposte avanzate pongono particolare attenzione al tema delle politiche strategiche della mobilità cittadina, diventate una necessità impellente per il rilancio economico e sociale dei due Centri cittadini.
Riqualificazione Centro del Lido. Nei giorni scorsi si è appresa la notizia di un finanziamento per il centro del Lido cospicuo, con un primo stralcio pari a 210.000 euro, di cui un primo step di circa 40.000 euro per l’eliminazione delle più consistenti barriere architettoniche.
Il relativo comunicato stampa elencava una serie d’interventi quali il rifacimento integrale dei marciapiedi di via Nazario Sauro Est, lati Sud e Nord, con una nuova pavimentazione, la ripiantumazione delle essenze arboree e la risistemazione della pineta accanto al Kursaal.
Ci preme fare osservare come il programma indicato propone il semplice ripristino di una condizione identica a quella attuale, in merito soprattutto alla riqualificazione della vivibilità e mobilità.
Su questo tema infatti le due associazioni, assieme ad altri soggetti, negli anni passati hanno portato avanti una campagna di informazione con relativa petizione pubblica per rendere la cittadinanza consapevole del valore economico e di benessere sociale dell’istituzione di aree prive di traffico veicolare.
Con tale iniziativa sono state raccolte in sole tre domeniche un totale di circa 1.000 firme, poi consegnate in Comune, per la pedonalizzazione di via Sauro.
Successivamente, a partire dal maggio 2015, il Partito Democratico giuliese ha iniziato un dibattito cittadino con una proposta progettuale, presentata in assemblea pubblica organizzata dal comitato quartiere lido, per una sorta di “piazza lineare” che coinvolgesse il Lungomare Monumentale, piazza Dalmazia, via Nazario Sauro, parte di Viale Orsini e via Gorizia. Dunque si è preso atto dell’ormai improcrastinabile necessità di una ridefinizione degli spazi cittadini centrali della zona del Lido con un’evidente caratterizzazione pedonale, in un’ottica di riequilibrio delle modalità di spostamento e di uso dello spazio pubblico urbano che oggi è totalmente, anacronisticamente e sbilanciato e appiattito sull’abuso dell’auto privata.
Pertanto la decisione di fermarsi al puro rifacimento dell’esistente con “abbellimenti” ed eliminazione delle barriere architettoniche appare da un lato come un freno al dibattito iniziato finalmente anche nella nostra Città, e dall’altro come la pietra tombale che condannerà il Centro del Lido a restare tale per i prossimi decenni. Le nostre Associazioni pertanto, nell’esclusivo interesse della collettività, invitano accoratamente l’Amministrazione a rivedere gli indirizzi progettuali e la programmazione degli interventi al fine di realizzare un autentico “corso”, luogo a forte caratterizzazione commerciale, ricreativa e turistica, che non può prescindere dalla chiusura, anche inizialmente parziale, al traffico veicolare.
La proposta che si avanza è quella di impiegare le risorse programmate al fine di rendere la parte Est di via Nazario Sauro totalmente dedicata alla mobilità dolce con l’opportunità di uno sviluppo commerciale che permetta alle stesse attività di fruire della via così da arredarla e abbellirla: una “piazza longitudinale”, luogo di socialità e fondamentale raccordo tra la piazza Martiri delle Fosse Ardeatine e piazza Dalmazia/Lungomare Monumentale da riqualificare successivamente. In questo senso, sarà necessario sistemare la via con una pavimentazione a raso che elimini le barriere architettoniche con una messa in quota delle caditoie. Per quanto riguarda i costi, in alternativa al rifacimento con porfido e piastrelle rosse, si propone la messa in quota della strada ad altezza marciapiedi attraverso la stesura di stabilizzato e strato di binder, con successiva ricopertura di tutta la sede – carreggiata+marciapiedi – con tappetino di usura e successiva finitura in resina che può essere trattata a colore come una tavolozza.
Se però la (non) volontà di fondo è quella di non procedere alla trasformazione della mediocre via Sauro in Corso Sauro, ossia nell’agorà cittadina della parte del Lido, allora è inutile e anzi quanto mai dannoso sprecare preziose risorse pubbliche. All’urgenza della questione “barriere architettoniche” noi proponiamo di unire anche la protezione adeguata della corsia ciclabile, oggi utilizzata come parcheggio o come corsia di sorpasso per la dilagante e incivile abitudine di parcheggiare in doppia fila. Senza pedonalizzazione allora sarebbe necessaria almeno una fila di dissuasori – i cosiddetti “panettoni” – per evitare che le auto continuino a invadere quel poco spazio riservato alle sempre più numerose bici. Allo stesso modo con il denaro risparmiato si potrebbe intervenire sull’incompiuta di via Nievo, dove uno dei più importanti poli scolastici cittadini soffoca ogni giorno di traffico, avvelenando i più piccoli la cui salute andrebbe invece difesa a ogni costo, perché la strada è oggi interamente dedicata alla mobilità insostenibile.
L’arricchimento di nuovi esercizi in Piazza Buozzi, seppure con la sua incompleta “pedonalizzazione”, ha posto in risalto l’estremo impoverimento, in termini di decoro e di vivacità commerciale innovativa, di quella che è la via più importante della Città: corso Garibaldi. Una via questa, invasa da mezzi che per la loro mole distruggono di tanto in tanto i balconi delle abitazioni, come anche dalle auto che arrivano a parcheggiare sopra i marciapiedi e che sfrecciano fino a 70Km/h, con buona pace della ormai logora e sciagurata pavimentazione e con grave pericolo per i pedoni, soprattutto per bambini e anziani.
Si richiede pertanto di prevedere nel piano triennale delle opere pubbliche un investimento per far divenire finalmente corso Garibaldi e piazza Buozzi un’area a Traffico Limitato autentica, per donare strategicamente a questi luoghi lo specifico profilo “slow”, tipico dei centri storici, con una vocazione culturale e turistica. La realizzazione di uno spazio finalmente con delle regole da un punto di vista degli accessi dei mezzi, con dissuasori mobili presso i varchi stabiliti, condurrebbe anche il Centro storico di Giulianova, come già accade a Teramo o ad Atri, a vivere una stagione nuova sotto il profilo del miglioramento della vivibilità generale che porterà certamente un nuovo incremento di investimenti sia per fini commerciali che residenziali e quindi sul patrimonio edilizio.
“È cosa ormai più che nota che il traffico non si risolve coi parcheggi e con le strade. Infatti, sarebbe come pensare di curare la tossicodipendenza con maggiori dosi di stupefacenti. Se si realizza una città a misura di auto si avrà una città invasa di auto e smog, se la si realizza a misura di pedoni e bici e si avrà una città piena di pedoni e bici, e soprattutto piena di persone, perché le auto rubano spazio alle persone e quindi riducono anche il numero di potenziali acquirenti nei negozi dei centri cittadini. Si tratta di stipulare un patto collettivo per l’uso dello spazio collettivo e le nostre associazioni offrono la loro voce per contribuire ad un miglioramento della vita comune”, spiegano le due associazioni.