L’iniziativa della Facoltà di Scienze della Comunicazione ha lo scopo di sostenere il progetto “Una passione per la vita” che nasce dall’iniziativa di 13 donne accomunate dall’aver avuto il tumore al seno e che hanno deciso di comunicare la loro esperienza in modo del tutto originale, posando per un calendario, “ribaltando così – si legge nella presentazione del progetto – l’approccio negativo che accompagna nell’immaginario collettivo tale patologia che, purtroppo oggi, affligge sempre più donne. E dunque offrendo la propria immagine all’obiettivo, ognuna raffigurata con qualcosa che rappresentasse la passione che l’ha aiutata durante la sua battaglia, il calendario è stato l’occasione per riappropriarsi della propria femminilità così messa a dura prova dalla malattia e al contempo per diffondere l’idea che di tumore al seno si può guarire, e di conseguenza infondere coraggio a quelle donne che si trovano o si troveranno ad affrontare la stessa battaglia. Una passione per la vita è stata anche l’occasione per uscire allo scoperto e vincere il muro di paura che circonda la malattia e cercare così di farla diventare più accettabile socialmente”.
All’incontro interverranno Rita Tranquilli Leali, rettore dell’Ateneo di Teramo, Luciano D’Amico, preside della Facoltà di Scienze della comunicazione, Maurizio Brucchi, sindaco di Teramo, Parisio Di Giovanni, docente di Psicologia della comunicazione all’Università di Teramo, Ludovica Teodori, presidente dell’Istituto oncologico marchigiano, Gino Sabatini e Barbara Tomassini presidenti, rispettivamente, della Confartigianato e del settore artistico della Cna di Ascoli Piceno, Caterina Vagnoni, dello studio fotografico Eidos di Ascoli Piceno. Coordina i lavori Lucilla Agostini, del Centro linguistico dell’Università degli Studi di Teramo.
Il calendario Una passione per la vita – sponsorizzato dall’Istituto Oncologico, dalla CNA e dalla Camera di Commercio di Ascoli Piceno – viene venduto al prezzo simbolico di cinque euro. I proventi andranno in beneficenza per la realizzazione di una o più borse salute per aiutare quelle donne che si trovassero in difficoltà economiche nell’affrontare le prime fasi della malattia.