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RIESLING: un vitigno autoctono diventato internazionale!

Questa volta parliamo di un vitigno a bacca bianca considerato il più strano e complesso al mondo: il riesling renano.

Le sue origini risalgono al XV secolo d.c. in una Germania che si apprestava all’avvicendamento tra la dinastia degli Svevi (gli odierni bavaresi) e quella degli Asburgo (gli odierni austriaci) che guideranno l’Impero per quasi 500 anni!

La Mosella (noto fiume tedesco) è la “zona nella zona” dove questo vitigno ha trovato il terroir (termine che valuta il clima e la composizione del sottosuolo) ideale cioè forti escursioni termiche notturne con formazioni di brume (nebbie) mattutine ed un sottosuolo ricco di sostanze minerali (scheletro composto da sostanze calcaree ed arenarie cioè sabbie calcificate di origine antica); le prime favoriscono lo sviluppo della muffa nobile (da non confondere con quella grigia che è negativa) che, attecchendo sulla buccia dell’acino, provocano una notevole complessità (numero di aromi) aromatica mentre la seconda situazione provoca una spiccata mineralità (caratteristico sentore di idrocarburi) e sapidità.

Da ciò capirete perché non se ne trova molto in vendita (per lo meno di quelli buoni):

è un vitigno che pretende determinate condizioni naturali per crescere bene ma permette di produrre un vino “unico”, dalla notevole longevità per un bianco (anche 10-15 anni).

Per ciò, ha attirato la curiosità di viticoltori di varie nazionalità ed ecco che da autoctono tedesco è stato adottato da altre realtà vitivinicole dotate però del particolare terroir appena descritto; ecco che abbiamo il riesling tedesco ma anche alsaziano (regione francese confinante con la Germania), quello austriaco, quello altoatesino e, da pochissimo, quello abruzzese (zona Maiella) e siciliano (Etna)!

L’aspetto interessante è che questo vitigno ha conservato la propria personalità (sentore di idrocarburi e complessità) esprimendo però sfumature diverse in base alla zona di coltura!

Quindi abbiamo la versione classica della Mosella (11,5/12 gradi alcolici poco secco adatto come aperitivo), la versione austriaca del Loibenberg (12,5 gradi con qualche residuo zuccherino in meno ma sempre facile da bere adatto ad aperitivi, crudi di mare e sushi); la versione alsaziana è la più interessante perché molto longeva quindi offerta giovane o con vari anni d’invecchiamento in bottiglia: abbastanza secca, giovane si abbina a piatti “grassi ed untuosi” e/o con uso di spezie mentre quello “vecchio” subisce una lieve ossidazione (positiva) che lo rende abbinabile alla cucina mediorientale e/o comunque ricca di spezie ed a quei formaggi molto ma molto vecchi……..di quelli che “puzzano”!

La versione altoatesina è una via di mezzo tra quella tedesca e quella alsaziana giovane e va bene un po’ su tutto; quella abruzzese è la meno tipica (quindi ideale come iniziazione al riesling) per i limiti specifici del nostro terroir ma comunque interessante ed economica; invece ha destato stupore (piacevole) quella prodotta sull’Etna (600-800 m. di altitudine) dalle aziende agricole Planeta: i puristi hanno gridato allo scandalo perché un vitigno da clima freddo non si può impiantare in Sicilia ma Santi ed Alessio Planeta, veri visionari del vino, li hanno zittiti!

Si Sono detti: il sole per la maturazione dell’uva non ci manca, l’escursione termica sopra i 600 m. c’è, il sottosuolo vulcanico dell’Etna è ricco di minerali quindi perché non farlo? È venuto fuori un vino un po’ “muscoloso” e meno “muffato” rispetto agli altri riesling ma mineralissimo e sapidissimo: un successone! Abbinabile a tutto……infatti è già finito e se ne riparlerà ad aprile!

Concludo con l’elenco dei vini degustati per questo viaggio nel “mondo riesling” con i relativi prezzi di vendita in enoteca:

  • Riesling Fischer 2014 (Mosella) euro 12,00
  • Kleinbuhr 2015 (Alsazia) euro 12,00
  • Kleinbuhr 2010 grand cru (Alsazia) euro 23,00
  • Pierre Frick 2013 euro 29,00
  • Domaine Wachau 2015 (Austria)  euro 14,00
  • Cantina produttori Colterenzio (Altoadige) 2015 euro 11,00
  • Di Sipio Nicola (Ripa Teatina/Abruzzo) 2015  euro 8,80
  • Planeta 2014  euro 16,00

Una chicca: sulle etichette dei vini prodotti in Alsazia, le generalità dei viticoltori sono composte da cognome tedesco e nome francese; questo perché per 400 anni l’Alsazia è passata di continuo sotto il dominio di entrambe le nazioni quindi le popolazioni si sono “fuse” dando origine ad un modello umano interessante: precisione tedesca e scaltrezza francese!

Buona degustazione!

Stefano Grilli – Enoteca Saraullo Tortoreto